Secondo il medico legale, inoltre, il piccolo Luca è “arrivato in ospedale morto e 'freddò”, così come hanno scritto nel referto i medici dell’ospedale di Tricase. Il piccolo era smagrito e debole, verosimilmente a causa di un’influenza con complicazioni gastrointestinali che durava da giorni e che il papà, un medico omeopatico, aveva curato con la medicina alternativa. La ricostruzione dei sanitari del pronto soccorso viene però contestata dai genitori del piccolo, Marcello Monsellato e Giovanna Pantaleo. I due sono stati interrogati stamani dal pm di Lecce, Alberto Santacatterina. Al magistrato hanno raccontato che loro figlio è giunto vivo al pronto soccorso e che i medici, per circa un’ora, gli hanno praticato, senza successo, manovre rianimatorie.
Dopo le affermazioni dei due coniugi, il pm ha iscritto i nomi di tre medici del 'Panicò nel registro degli indagati. L'ipotesi di reato è di cooperazione in omicidio colposo, la stessa che era stata contestata ieri sera ai genitori della vittima. I medici indagati sono il chirurgo d’urgenza Giacomo Russo, di 39 anni, di Tricase; la pediatra Adele Civino, di 45, di Lecce, e Ilaria Maciullo, di 34, di Tricase. Ma gli esiti dell’autopsia sembrano aver escluso al momento qualsiasi colpa medica.
Sulla vicenda della morte del piccolo Luca, è intervenuto il comitato nazionale di bioetica secondo cui “le pratiche mediche non fondate scientificamente non possono sostituire quelle della medicina scientifica”. Il Comitato sottolinea come “la libertà di cura debba necessariamente esercitarsi nella prospettiva fondamentale della tutela della salute del malato e quindi prevedere in primis, da parte del medico, la proposta al paziente dell’applicazione di rimedi di comprovata efficacia”.
Di diverso avviso Fausto Panni, presidente di Omeoimprese, l'associazione dell’industria omeopatica italiana. “Dagli ultimi dati resi disponibili dall’Iss – dice – è emerso che su cinque anni di osservazioni le reazioni avverse attribuibili ai prodotti omeopatici sono state 21, a fronte di milioni di farmaci omeopatici venduti, e senza alcun decesso”. “Una cosa la possiamo affermare – conclude Panni – che, mentre ogni giorno muoiono persone per terapie allopatiche inadeguate o per reazioni avverse e non se parla, basta un caso, oltretutto dubbio, per titolare che si muore a causa dell’omeopatia”.
LA CRONOLOGIA DELLA GIORNATA
ORE 14:26 - RINVIATA L'AUTOPSIA
Il pm della Procura di Lecce Alberto Santacatterina ha disposto il rinvio dell’autopsia sul corpo di Luca Monsellato, il bimbo di quattro anni di Miggiano (Lecce) figlio di un medico omeopata, morto per cause in corso di accertamento due giorni fa mentre veniva trasportato all’ospedale di Tricase dopo che una tisana di finocchio gli era andata di traverso. Il magistrato sta infatti valutando se iscrivere altre persone nel registro degli indagati, dopo i genitori del piccolo, per consentire anche ai loro periti di partecipare all’esame autoptico che era programmato per questo pomeriggio.
Nelle ultime ore il papà di Luca, Marcello, e la mamma, entrambi indagati per omicidio colposo con l’ipotesi di non aver adeguatamente curato il bimbo da una forma influenzale ma di avergli somministrato esclusivamente farmaci omeopatici, hanno infatti presentato un esposto-denuncia contro i medici dell’ospedale di Tricase accusati, a loro dire, di non aver fatto tutto il possibile per salvare la vita del figlio.
L'inchiesta, in primo luogo, dovrà accertare se la morte sia sopraggiunta prima o dopo l’arrivo in ospedale del bambino; in secondo luogo se abbia un nesso con le cure omeopatiche con le quali era stata affrontata la forma influenzale.
ORE 19:18 - IN CORSO AUTOPSIA
E' in corso l’autopsia sul piccolo Luca Monsellato, il bimbo di quattro anni di Miggiano (Lecce), figlio di un medico omeopatico, morto per cause in corso di accertamento due giorni fa dopo che una tisana al finocchio gli è andata di traverso. L’esame autoptico è compiuto dal medico legale Alberto Tortorella.
Per la morte del piccolo sono indagate per cooperazione in omicidio colposo cinque persone: i genitori della vittima, Marcello Monsellato e Giovanna Pantaleo, e tre medici dell’ospedale 'Panicò di Tricase (Lecce). Si tratta del chirurgo d’urgenza Giacomo Russo, di 39 anni, di Tricase; della pediatra Adele Civino, di 45, di Lecce, e del medico Ilaria Maciullo, di 34, di Tricase.
ORE 21:03 - «BIMBO MORTO PER CAUSE NATURALI»
«E' morto per cause naturali» il piccolo Luca Monsellato, il bimbo di quattro anni deceduto due giorni fa dopo che una tisana al finocchio gli è andata di traverso. Lo ha detto il medico legale Alberto Tortorella che concluso poco fa l’autopsia.
'Non si tratta di una tisana andata di traverso – ha detto il medico – ma di una coincidenza con il decesso dovuto ad una insufficienza respiratoria». «Poi sarà possibile definire la causa patologica, che è comunque naturale: potrebbe essere una malattia virale, una polmonite».
Secondo il medico legale, il piccolo Luca è «arrivato in ospedale morto e 'freddò».
Il piccolo Luca era un pò deperito forse a causa della patologia che lo aveva colpito, sulla natura della quale saranno svolti accertamenti istologici.
Sul corpicino non sono state rilevate ecchimosi, ad accezione di due piccolissimi lividi di nessuna importanza.
















