Il gip di Trani, Marina Chiddo, ha revocato il divieto di contrarre disposto nei confronti dell’imprenditore Vito Totorizzo, coinvolto nell’inchiesta sui presunti appalti truccati al Comune di Molfetta. Totorizzo era tra le sei persone oggetto delle misure cautelari eseguite il 6 giugno dalla Finanza, che aveva portato ai domiciliari anche l’allora sindaco Tommaso Minervini recentemente decaduto.
La revoca è arrivata con il parere positivo dei pm Francesco Aiello, Marco Gambardella e Francesco Tosto. Il gip ha valutato in senso positivo per l’indagato la modifica dell’organizzazione aziendale dell’impresa di Totorizzo. Nel frattempo anche la dirigente comunale Lidia De Leonardis, 58 anni di Bari, pure lei finita ai domiciliari, ha chiesto al gip la revoca dell’interdizione disposta a fine giugno dal Riesame.
L’indagine ipotizza a vario titolo le accuse di corruzione, turbativa, peculato e falso, oltre che depistaggio, frode in processo penale e rivelazione di segreto d’ufficio, frode in pubbliche forniture in un quadro che per il gip è «un intreccio di condotte illecite» caratterizzato da «commistioni politico imprenditoriali» e da una gestione amministrativa fatta «in spregio delle regole di imparzialità e trasparenza».
Anche per Minervini, dopo l'arresto, a fine giugno il Riesame aveva sostituito la misura con il divieto di avvicinamento al Comune che gli ha impedito di rientrare a fare il sindaco. Dieci giorni fa un gruppo di 13 consiglieri ha presentato le dimissioni portando alla caduta dell'amministrazione a alla nomina di un commissario che traghetterà il Comune a nuove elezioni nella prossima primavera.
















