L’ultimo caso trattato: «Alcuni giorni fa - racconta il direttore -. Un angioma cavernoso esteso sulla lingua e sul pavimento orale, delle dimensioni di 8 centimetri per 6. Sono i “miracoli” resi possibili dall’intervento del laser superpulsato ad alta frequenza che ci offre elevatissime possibilità di guarigione con una tecnica assai poco invasiva».
Un tempo infatti tali patologie erano trattate in modo ben diverso e con danni, post intervento, ben più severi. «Gli interventi chirurgici, soprattutto in presenza di grossi angiomi orofacciali e di angiodisplasie, potevano essere molti demolitivi - aggiunge il prof. Favia -, ma non c’erano alternative per quegli ammalati che avevano serie problemi per respirare o anche solo per assumere cibo».
La clinica odontostomatologica - dell’équipe oltre al direttore, fanno parte i dottori Vincenzo De Falco e Franco Cantatore - ha una delle casistiche più importanti a livello nazionale, con i suoi otto posti letto dedicati al day surgery e le due sale operatorie. Il «gioiello di famiglia» è una di quest’ultime, «allestita quasi esclusivamente con fenomeni di donazioni spontanee, e negli ultimi anni riorganizzata grazie alla collaborazione dell’azienda ospedaliera - dice Favia -. Ed è qui che effettuiamo gli interventi con i laser, il bisturi ad ultrasuoni e quello a radiofrequenze. Sono orgoglioso di quello che riusciamo a fare a favore della collettività».
Intervenendo su quella che sta diventando una nuova emergenza in campo sanitario e che riguarda soprattutto pazienti oncologici in terapia farmacologica e le donne affette da osteoporosi. «Si tratta delle necrosi mascellari da bifosfonati, una complicanza sempre più frequente sulla quale occorrerebbe più informazione», afferma Favia.
La clinica odontostomatologica, come del resto tutto il blocco ospedaliero, sarà presto completamente ristrutturata. La cantierizzazione sarebbe imminente. «La nostra - conclude il direttore della clinica, che chiude così recenti polemiche - è una struttura unica destinata ad un ulteriore passo in avanti con i lavori che presto avranno inizio e che comporteranno una revisione da parte dell’azienda ospedaliera, della questione delle stanze non destinate ad uso assistenziale».
[rob. calp.]