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Bandiera fascista sventola sulla foto di neoconsigliere La difesa: «Non l'ho messa io»

 
Bandiera fascista sventola sulla foto di neoconsigliere La difesa: «Non l'ho messa io»

Giovedì 19 Maggio 2011, 08:54

02 Febbraio 2016, 23:18

di TOMMASO FORTE

BITETTO - Gli occhi di molti bitettesi sono increduli. In piazza Umberto, accanto al cartellone elettorale del neoconsigliere comunale Giacomo De Filippis, 26 anni, dopo la vittoria della coalizione di centrodestra, spunta una bandiera del «Fascio». La polemica esplode. Il vessillo mussoliniano sventola palesemente da alcuni giorni. Qualcuno, dopo che la notizia si è sparsa in paese, però, non vuole credere ai propri occhi. Scatta il passaparola, circolano le prime foto, cresce la rabbia di molti.

 «Vergogna. Non ho altre parole per definire tutto ciò - spiega Armando Costa, neoconsigliere comunale ed ex sindaco - e, domattina (oggi per chi legge, ndr), mi recherò in Prefettura per denunciare il caso. Inoltre, nel primo Consiglio comunale solleciterò il consigliere Defilippis ad allontanarsi dall’aula, in quanto ha offeso la memoria di tante persone. Tale gesto - rincara la dose l’ex «formichiano» -, comunque, sarà oggetto di indagine della Procura della Repubblica. La bandiera sventola da giorni e, ne sono convinto - ipotizza - tutta la maggioranza ne era a conoscenza. Il sindaco (Stefano Occhiogrosso, 46 anni, eletto da tre giorni, ndr), da garante della città, si faccia carico e risolva questa dolorosa vicenda. Tale gesto - conclude Costa - offende profondamente una città come la nostra, insignita della Medaglia d’Oro al Merito Civile per la battaglia sostenuta proprio contro il fascismo durante la seconda guerra mondiale. Per questo mi rivolgo direttamente al sindaco di Bitetto, perché tuteli in ogni sede la storia della città». 

Costa, quindi, attacca Defilippis. Le prove, comunque, di una responsabilità diretta non ci sono. Che cosa prevede la legge? Chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche viola la legge numero 645 del 20 giugno 1952 e incorre in pene detentive e sanzioni pecuniarie. In pratica commette un reato che molti sembrano non ricordare più: l’apologia del fascismo. Ebbene, in definitiva l’autore di tale gesto potrebbe avere commesso un reato. 
Pronta la replica. Defilippis non fa mistero della sua fede politica: «Sono di centrodestra. Non ho alcuna responsabilità politica della collocazione del vessillo accanto al mio cartellone elettorale. Di certo - taglia corto - quella bandiera non è stata posta da me». 

«Nella nostra compagine politica - spiega il neosindaco Occhiogrosso - non ci sono elementi che rivendicano il fascismo. Anzi, abbiamo al nostro interno elementi di democrazia e di pura dialettica politica». Lunedì 16 maggio, appena tre giorni fa, la città ha eletto l’esponente di centrodestra allo scranno più alto del Comune. E il neosindaco si trova già a dovere gestire la prima «patata bollente» del suo mandato.
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