Due minuti e mezzo. È questo il tempo che i bus delle future linee Brt impiegheranno da una fermata all’altra. È uno dei dati, forse il più interessante, tra i tanti forniti ieri dall’assessore alla Mobilità del Comune di Taranto, Giovanni Patronelli, nel corso di un’audizione tenuta dapprima in commissione Assetto del territorio e poi in Attività produttive.
Due minuti e mezzo, dunque, per i bus veloci (ed elettrici) mentre sette sono i minuti che, attualmente, sempre da una fermata all’altra, impiegano gli autobus “tradizionali”.
L’esponente della giunta Bitetti ha chiarito anche che «con l’attivazione, nel secondo semestre 2026, del Bus rapid transit non ci saranno più le linee attualmente in circolazione». Per essere ancora più chiari, al momento, ci sono una ventina di linee che si muovono lungo le strade tarantine ma appena le Brt andranno a regime questo numero verrà sensibilmente ridotto. Di quanto, per ora, è difficile dirlo anche perché il lavoro del professor Stefano Ciurnelli come neoconsulente di Kyma Mobilià per rivedere gli attuali percorsi, è appena iniziato. Ad esempio, è molto probabile che oltre a ridurre drasticamente il numero, dovrebbe cambiare anche il nome delle linee attualmente in circolazione e così gli storici 1/2, 3, 8 o il 28 potrebbero essere sostituiti da linee individuate con altri colori diversi da quelli scelti per le Brt (Blu e Rossa) e quindi l’ex Amat potrebbe ribattezzare alcune delle linee “normali” come “Gialla”, “Arancione”, “Verde” o altro ancora.
Un altro dato interessante fornito ai consiglieri comunali componenti delle due commissioni che ieri si sono occupate delle Brt, è quello relativo ai semafori. Sul punto, Patronelli ha precisato che «lungo i circa 70 chilometri su cui, nelle due linee (Blu e Rossa, ndr), si svilupperanno i mezzi del Bus rapid transit verranno realizzati 150 impianti semaforici che, nel loro funzionamento, daranno la precedenza ai mezzi Brt. E questo – ha auspicato l’assessore alla Mobilità – potrebbe contribuire ad invogliare i nostri concittadini a preferire i mezzi pubblici all’auto privata. Al momento, del resto, poco più del 5 per cento dei tarantini utilizza gli autobus pubblici per i propri spostamenti, ma dobbiamo far di tutto, con la prossima attivazione delle linee elettriche e veloci, per arrivare almeno al 20 per cento».
L’assessore ha confermato quanto già assicurato in un recente comunicato stampa ovvero entro metà ottobre termineranno gli interventi per la posa della rete elettrica sul lato destro di corso Umberto e poi i lavori inizieranno su quello sinistro, su cui già insiste la corsia preferenziale degli autobus, partendo dalla zona iniziale sino all’intersezione con via Regina Margherita.
Patronelli, rispondendo alle domande poste da alcuni consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, ha confermato che una linea Brt transiterà sulla “ringhiera” (così come già accade) e che, in seguito ai prossimi lavori per la riqualificazione delle Mura Aragonesi, quel tratto di strada verrà ampliato consentendo ancor di più ai futuri mezzi, lunghi 18,5 metri, di svoltare senza particolari affanni.
L’assessore ha fatto sapere alle commissioni presiedute da Di Gregorio e Catania che, nei prossimi giorni, ci sarà una prima riunione con Polizia locale, Kyma Mobilità, il professor Ciurnelli e con gli assessorati alla Mobilità e allo Sviluppo economico per affrontare, nel dettaglio, la questione. Probabilmente, si discuterà anche delle sette aree che gli uffici tecnici comunali avrebbero individuato per far fronte alla soppressione degli attuali parcheggi (a causa del passaggio dei bus elettrici), ma di cui sinora non è stata ancora resa nota la localizzazione.
L’esponente della giunta Bitetti ha confermato che per prolungare il collegamento della linea Brt da Cimino sino al futuro ospedale, «servono circa 9 milioni di euro. È in corso un confronto con la Regione Puglia che dovrebbe garantire la copertura finanziaria per realizzare la bretella».
L’area di via Acton, che insiste nei pressi del comando della Polizia locale, sarà ultimata entro fine anno e quindi «lì potranno essere parcheggiati i 45 bus elettrici che – ha fatto sapere l’assessore Patronelli – sono stati già acquistati da diversi mesi».