Un fatto senza precedenti. Almeno negli ultimi dieci anni, nel corso dei quali su questo tema (la chiusura al traffico e la mancanza di un'isola pedonale) si sono consumati inutili dibattiti, diverse iniziative, e persino raccolte di firme (anche della Gazzetta).
Una foto che a questo punto potrebbe diventare un documento storico se non addirittura il simbolo stesso del tanto annunciato cambiamento che i giovani amministratori di questa giunta hanno cercato invano - in questo primo anno - di spiegare sarebbe stato imminente.
Questa di chiudere la piazza di fatto rappresenta una scelta coraggiosa: per essere da anni una delle questioni più dibattute ed elettoralmente più difficili e per questo mai adottate.
Oggi quella foto, ma soprattutto la bellissima immagine per l'intera mattinata di una piazza senza auto e restituita alla gente rappresenta il punto di inizio di una nuova stagione fatta di scelte coraggiose e l'inizio forse di una maturità amministrativa che potrebbe presagire il «divorzio» tra le idee di questi giovani e inesperti amministratori e quelle dei loro super-consulenti (tre ex sindaci) che in questo primo anno hanno invece puntato su iniziative amministrative tutte, guarda caso, inerenti i difficili settori dell'urbanistica e dei servizi sociali (la lottizzazione della zona «Smargiasso»; la nuova zona Pip/2 su un'area risultata poi archeologica; l'audace e impopolare idea di abbattere la fontana della piazza; la chiusura di un sottopassaggio dimenticato nel programma di dismissione dei passaggi a livello per finire alla agenzia speciale per la gestione dell'ospizio). Decisioni che neppure le coalizioni più durature in passato hanno mai affrontato in così breve tempo. E non per mancanza di coraggio politico.
Insomma, chiudere la piazza - iniziativa mai presa neppure dai super-consiglieri quando erano loro stessi amministratori - forse è la prova che i giovani amministratori vogliono decidere da soli. Se così fosse le stesse voci che darebbero come esaurito il rapporto tra giovani e vecchi amminisratori (oggi consulenti) risulterebbero fondate.
Quale che sia la interpretazione politica, di certo la chiusura - per ora solo domenicale - sembra a molti l'inizio di una vera rivoluzione. Quella dei piccoli passi.