Giuseppe Venuti, che si è in pratica consegnato in strada ai carabinieri dopo aver commesso il delitto dicendo ai militari 'Andate in casa, ho sparato a mio padre', è stato interrogato per tutta la notte dal pm della Procura di Foggia Lidia Giorgio. Il giovane è ora in carcere, con l’accusa di omicidio aggravato.
Otto i bossoli recuperati nell’abitazione dai carabinieri, tanti quanti i colpi sparati con una pistola semiautomatica calibro 9 di fabbricazione cinese. Nell’abitazione i carabinieri hanno trovato anche cinque fucili, due carabine e altre due pistole con munizioni, armi tutte regolarmente detenute.
Leonardo Venuti è in carcere da quattro mesi, accusato con un altro trans di aver rapinato clienti dopo averli fatti addormentare con farmaci. I fatti erano accaduti a Trani, ma ieri la polizia di Foggia ha notificato al giovane un’ordinanza di custodia cautelare per un episodio analogo. Venutone a conoscenza, ieri Simone Venuti ha detto alla moglie di non volerne sapere più del figlio, nè di spendere soldi per l'assistenza legale.
La donna avrebbe insistito per continuare ad aiutarlo e l’uomo avrebbe cominciato a picchiarla con un bastone metallico, procurandole anche una lesione ad un occhio (prognosi di 30 giorni). A quel punto il figlio Giuseppe, non riuscendo a fermare il padre, ha impugnato la pistola da guardia giurata ed ha fatto fuoco, uccidendo il genitore.
(Foto: il luogo della tragedia familiare)
















