
Lunedì 21 Giugno 2010, 08:30
02 Febbraio 2016, 21:58
Un preavviso di appena ventiquattr’ore. E una telefonata. Michele Emiliano e l’assessore Gianluca Paparesta sono stati informati soltanto ieri mattina dalla segreteria del sindaco di Milano che la firma del protocollo per l’Expo 2015 è stata annullata. Oggi a Palazzo Marino nella capitale lombarda sarebbe stata siglata l’intesa che avrebbe proiettato Bari nel panorama internazionale degli eventi legati alla Esposizione universale. Tutto rinviato. Almeno si spera. «Mi auguro - è deluso Paparesta, coordinatore del progetto per conto del Comune - che un nuovo appuntamento venga confermato a giorni. L’accordo è saltato già altre due volte: non vorrei che alla base ci sia un problema politico». Che la politica c’entri qualcosa, non v’è dubbio. Ma i dissidi riguardano la governance. Si parla di una possibile sostituzione dell’amministratore delegato di Expo 2015 Lucio Stanca. Non a caso non sarebbe stato lui a sottoscrivere l’accordo con Bari, ma il primo cittadino di Milano, Letizia Moratti, nella veste di commissario straordinario. La finanziaria improntata ai tagli non garantirebbe inoltre i finanziamenti previsti - 20 miliardi per le infrastrutture - e dunque anche le scelte sarebbero da rivedere. Infine ci sarebbero le pressioni della Lega che vorrebbe contare di più all’interno della società che gestisce l’Esposizione. Bari intanto resta alla finestra. Il commento sull’ennesima brutta figura non può che essere di campanile: «Se fossimo stati noi - è sarcastico Paparesta - a rinviare il tutto a data da destinarsi, ancora una volta il Sud sarebbe stato additato come incapace e inefficiente». La delusione non si può nascondere. Il tema della rassegna che coinvolge 120 Paesi è il diritto all’alimentazione. Con il coinvolgimento della Fiera del Levante e dell’Istituto agronomico mediterraneo, il Comune è al lavoro per organizzare una serie di iniziative: l’ac - cademia del gusto e un summit mondiale sull’acqua, uno degli argomenti centrali dell’Expo. «Stiamo approntando un programma - conferma Cosimo Lacirignola, presidente della Fiera - sullo sviluppo sostenibile. Il protocollo è importante, ma non credo che la firma sia in bilico». Finora nessuno ha parlato di investimenti dirottati sul capoluogo pugliese. «La nostra regione - ricorda Paparesta - fino al 2013 ha accesso ai fondi straordinari europei per le aree depresse. L’Expo è una ulteriore occasione di crescita». Per Bari l’attenzione non è focalizzata sulle nuove costruzioni. Il cuore delle manifestazioni dovrebbe essere la Fiera con il palazzo dei congressi, che dovrebbe essere ultimato in questi cinque anni. L’opportunità comunque di essere protagonisti di un evento internazionale non può essere messa in discussione. [ant. fan.]