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Brindisi, due Comuni contro malviventi. E si scopre che i loro legali sono gli stessi sindaci Il sondaggio

Brindisi, due Comuni contro malviventi. E si scopre che i loro legali sono gli stessi sindaci Il sondaggio

 
Brindisi, due Comuni contro malviventi. E si scopre che i loro legali sono gli stessi sindaci Il sondaggio

Mercoledì 09 Giugno 2010, 17:37

02 Febbraio 2016, 21:55

Due ex sindaci contro gli attuali. Si tratta dell’ex sindaco Giampiero Rollo e di San Pietro Vernotico e di Claudio Pezzuto, ex sindaco di Cellino San Marco, che prendono entrambi posizione contro gli attuali sindaci delle rispettive città, Pasquale Rizzo (Udc) di San Pietro Vernotico, e Francesco Cascione (Pdl) di Cellino. (nella foto da sinistra Rizzo e Cascione)
La polemica è scaturita dopo la pubblicazione sulla stampa della richiesta di rinvio a giudizio di alcuni sampietrani da parte della Direzione distrettuale antimafia di Lecce e dai sostituti procuratori del tribunale di Brindisi Milto De Nozza e Alberto Santacatterina, accusati di estorsione, danneggiamento, detenzione illegale di armi, furti, rapine, incendio autovetture e intimidazioni agli allor amministratori Gianpiero Rollo e Sergio Palma, cui furono fatte trovare teste di coniglio mozzate sulla soglia di casa, all’indomani dello svolgimento di un comitato per l’ordine e la sicurezza. 

I due sindaci attuali, da quanto si evince leggendo la richiesta di rinvio a giudizio degli indagati, risultano essere difensori di più di uno degli imputati. E per questo l’ex sindaco Gianpiero Rollo è subito intervenuto spiegando che «Rizzo ha sempre sostenuto di aver affermato fin dalla presentazione del suo programma elettorale di essere a favore della legalità e pronto ad intraprendere qualsiasi valida iniziativa di lotta alla criminalità organizzata. Ed invece, in questi giorni è risultato che proprio lui in prima persona difende uno degli arrestati nell’operazione “New Fire”». 

«È un fatto gravissimo - sostiene Gianpiero Rollo - anche se ha dichiarato di volersi costituire parte civile. Certo rimanere difensore e costituirsi parte civile è incompatibile: certamente rinuncerà al mandato, con la speranza che non venga affidato a un legale del suo studio. La verità - aggiunge Rollo - è che in città, a parte le dichiarazioni di rito, per più di qualche politico è mancata fino ad ora una vera e perdurante volontà politica di sconfiggere la malavita. A mio modo di vedere, il ruolo di Rizzo è incompatibile - sostiene ancora Rollo - e la doppia veste che il sindaco ha ricoperto sino ad oggi è stata del tutto immorale, anche se ora non difenderà quell’indagato. L’Amministrazione comunale ha certamente subito un danno di immagine ingente. Nel giudizio è bene che facciano vedere le centinaia di articoli di stampa che riportavano le notizie su San Pietro. E poi ci sono tante cose che dovranno essere filtrate nel corso dell’attività dibattimentale». 

Sulla stessa lunghezza d’onda la politica cellinese, e per essa l’ex sindaco Claudio Pezzuto, il quale sostiene che «è immorale che il sindaco Cascione difenda più di uno degli imputati dell’operazione “New Fire”, degradando la legalità ad un mero slogan invece di interpretarla sempre come un principio ispiratore dell'azione politica. Spero che rinunci al mandato: se così non fosse spero ancora che non stia assistendo gli indagati attraverso l’istituto del gratuito patrocinio e cioè che sia lo Stato a liquidare il suo compenso, altrimenti avremmo toccato il fondo».
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