Tolleranza zero contro le occupazioni abusive delle case popolari. In Procura arriva la querela nei confronti di 1.761 «furbetti». A stilare l’elenco da trasmettere ai magistrati con la relativa denuncia è l’Arca Puglia, che ha invitato anche i sindaci ad eseguire la ricognizione degli alloggi di proprietà comunale. L’impulso all’iniziativa dell’amministratore unico di Arca Puglia Centrale Pietro Augusto de Nicolo deriva dalle novità normative introdotte con il decreto sicurezza pubblicato in Gazzetta Ufficiale una settimana fa, che inasprisce le pene in materia di occupazioni abusive. Nel capitolo dedicato alle disposizioni sulla sicurezza urbana, ci sono anche modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, con riferimento proprio al «contrasto dell’occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui».
Il reato (art. 634 bis cp), nella sua nuova formulazione, prevede una condanna da due a sette anni di reclusione per «chiunque, mediante violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui o sue pertinenze, ovvero impedisce il rientro nel medesimo immobile del proprietario o di colui che lo detiene legittimamente, è punito con la reclusione da due a sette anni». Il «nuovo» art. 321 bis del codice di procedura penale ha invece stabilito l’iter per gli sgomberi e della esecuzione dei decreti di rilascio (anche forzato) degli immobili occupati abusivamente.
«Appare indubitabile il dovere di questa Agenzia Regionale di segnalare/denunciare alle competenti Procure della Repubblica tutti i reati commessi dagli “occupanti abusivi” di immobili di nostra proprietà» si legge nella missiva che de Nicolo ha trasmesso ai sindaci e anche ai prefetti delle due province di Bari e Bat, dove si trovano gli alloggi di proprietà dell’Arca. E così sono venuti fuori due dettagliati elenchi, città per città, che hanno rivelato il numero aggiornato delle occupazioni abusive: 1.256 nell’area metropolitana barese, 505 nella Bat, per un totale di 1.761. Nel dettaglio...