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Romito (Lega): «Basta con l’amichettismo del centrosinistra pugliese. È tempo di cambiare»

 
mimmo mazza

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Romito (Lega): «Basta con l’amichettismo del centrosinistra pugliese. È tempo di cambiare»

«Il centrodestra deve scongiurare lo stesso errore delle amministrative, il rischio è assolutamente concreto »

Sabato 03 Maggio 2025, 11:54

Consigliere Fabio Romito, il centrosinistra vive un momento di grande confusione. Che fine ha fatto invece il centrodestra?

«Ritengo che l’esperienza politica della sinistra pugliese e barese stia generando tutte le scorie e le brutture di un sistema ormai sclerotizzato e abituato alla impunità e onnipotenza. Gli ultimi scandali ne sono un esempio tangibile. Il centrodestra ha il dovere di dare al più presto ad un popolo stanco e disgustato dalla gestione clientelare di questa sinistra, una figura capace di rappresentare un’alternativa credibile e autorevole».

È passato soltanto un anno dall’avvio della sua campagna elettorale a sindaco di Bari, preparata in un mese, in cui tutti le hanno riconosciuto coraggio e preparazione. Che ricordi porta di quella esperienza?

«Non li chiamerei ricordi, ma nitide e straordinarie sensazioni. Ricordo ancora oggi l’inaugurazione del nostro comitato elettorale con Corso Vittorio Emanuele gremita di gente. In un mese e mezzo abbiamo fatto un miracolo, diventando la seconda coalizione (nei sondaggi partivamo terzi) e generando un entusiasmo ed uno spirito di identità che nel centrodestra mancava da tempo. Bisogna ripartire da lì».

Non crede appunto che il centrodestra stiano commettendo lo stesso errore delle amministrative, partendo con grande ritardo?

«Il rischio è assolutamente concreto e va scongiurato con una grande dose di responsabilità, di dignità politica, e coraggio. Non possiamo rischiare di commettere lo stesso errore di Bari e più di recente di Triggiano, dove avremmo dovuto partecipare ad una competizione elettorale già vinta grazie agli scandali del centro sinistra e alla sua mala gestione ed invece non presentiamo neppure un simbolo. Le scorciatoie del consenso, sono sempre pericolose e negative. Ecco perché bisogna fare presto e iniziare immediatamente la campagna elettorale».

Quali sarebbero i temi su cui concentrare i propri sforzi, se lei fosse candidato presidente?

«Non ci vuole un grande sforzo di immaginazione. La Regione Puglia è deficitaria sotto innumerevoli profili: la sanità pubblica è in grande difficoltà a causa di una gestione spesso clientelare e più portata ad accontentare la politica e i politici che i pazienti pugliesi. Un esempio su tutti: abbiamo approvato la norma per l’autonomia dell’Ospedaletto dei bambini a dicembre scorso. L’intento è quello di creare un Polo di eccellenza per la medicina pediatrica. Fatta la norma, però, per i soliti giochini politici siamo ancora lontani dal raggiungimento dell’obiettivo. C’è poi il tema del lavoro e della occupazione. Anche qui siamo molto indietro e troppi giovani pugliesi continuano a lasciare la nostra terra cercando fortuna al nord o fuori il paese. Bisogna invertire la rotta con politiche ad hoc che non rappresentino opportunità solo per le multinazionali che per qualche anno decidono di usufruire di vantaggi legati agli accordi di programma, ma che possano essere un approdo sicuro per i giovani che cercano certezze e stabilità. Senza dimenticare che servono più risorse per l’economia della cultura, da destinare a grandi eventi e Festival, insieme a un circuito di musei di valore cominciando dal dare vita all’abbandonato Margherita di Bari.

In campagna elettorale, lei ha parlato spesso di sistema, cosa intende?

«Dopo vent’anni di potere, inevitabilmente le rendite di posizione diventano una vera e propria norma. In ogni settore della vita pubblica, infatti, registriamo gli effetti nefasti dell’amichettismo targato sinistra, è di una gestione del tutto arbitraria della cosa pubblica. Può mai essere un caso che i migliori, quelli beneficiati da nomine carriere lampo e promozioni siano sempre legati al cerchio magico della sinistra Pugliese? Ex sindaci, ex amministratori, dirigenti di partito, sostenitori in tutte le forme, sono quasi sempre privilegiati rispetto a cittadini senza tessera di partito. Questo non può essere più tollerato».

Come valuta l’impatto del governo per la Puglia e il Sud?

«Credo che il governo stia lavorando molto bene, e stia dando molte risposte che soprattutto al sud i cittadini aspettavano da anni. Il ministro delle infrastrutture Salvini ha indirizzato verso la nostra regione risorse come non se ne erano mai viste negli ultimi venti anni. Sia per le infrastrutture ferroviarie che per le nostre strade si è finalmente aperta una stagione di grande rinnovamento».

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