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La lite a sinistra per le candidature: Laforgia vuole alleanza con il suo simbolo, Vendola dice no

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

La lite a sinistra per le candidature: Laforgia vuole alleanza con il suo simbolo, Vendola dice no

Se andrà come sembra, le prossime Regionali pugliesi saranno una parata di big

Giovedì 10 Aprile 2025, 11:38

BARI - Se ieri qualcuno, passando per il quartiere Madonnella, avesse perso il calendario, poteva pensare di essere tornato nel 2005. La scena era questa: Nichi Vendola che cammina su via Carulli ed entra in un bar accompagnato da Nicola Fratoianni, Alberto Tedesco ed Elena Gentile. Ad aspettarli, un isolato più in là, Michele Losappio e Mimmo Lomelo. Mezza giunta della Primavera Pugliese, con il contorno di tante facce che vent’anni fa erano il simbolo del vendolismo. Con un pizzico (solo un pizzico) di nostalgia e molte recriminazioni.

Un ritrovo casuale, giura chi c’era, per quanto molti dei protagonisti di quell’epoca sognano più o meno apertamente di tornare a misurarsi con le urne. E a Vendola, pure lui in bilico tra rimanere nel suo comodo ritiro romano o tornare in campo (con il rischio di non essere rieletto) questa situazione certo non dispiace.

Se andrà come sembra, infatti, le prossime Regionali pugliesi saranno una parata di big. Con Emiliano candidato consigliere nella lista del Pd e (un eventuale) Vendola sotto il simbolo di Avs ci sarà non solo e non tanto un derby tra ex governatori, quanto uno scontro tra figure istituzionali di spicco. Logico che sarà una lotta all’ultimo voto. Soprattutto se, come sussurra qualcuno da giorni, altri big nazionali potrebbero venire a fare le lepri per aiutare i rispettivi simboli.

La tentazione di tornare in sella agita i sonni di molti, soprattutto nell’area Avs. Elena Gentile, ultima assessora alla Salute di sinistra-sinistra, ci ha già provato (invano) ma potrebbe riprovarci, avendo del resto lasciato il Pd per trovare casa nelle file dei vendoliani. Dove c’è più di una ragione per assumere posizioni critiche nei confronti di Emiliano. Molto naturalmente dipende da lui, da Nichi, padre nobile del movimento: difficile che possa candidarsi però se prima non risolverà il problema giudiziario rappresentato dal processo Ilva. In questo senso un eventuale rinvio delle Regionali al 2026 giocherebbe a suo favore.

Ma intanto a sinistra si litiga già, giusto per tenersi in forma. Gli ultimi veleni riguardano il rapporto con Michele Laforgia, l’avvocato che ha corso come sindaco a Bari con il supporto dei vendoliani e contro il candidato di bandiera del centrosinistra. Laforgia chiede di ripetere lo stesso schema anche per le Regionali, portando tutti sotto l’ombrello della sua Convenzione. Un simbolo che già fuori dal quartiere Umbertino fatica a dire qualcosa. Fratoianni dice (giustamente) «no», e offre ai convenzionati qualche posto nelle liste di Avs. La proposta è di tipo «prendere o lasciare». L’alternativa sarebbe infatti la solita scissione dell’atomo.

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