BRINDISI - Sedici ettari di meraviglie sospese tra la campagna e il mare e tre giorni per raccontare la Puglia al mondo attraverso un’esperienza unica, il vertice dei grandi della terra. La settimana prossima, dal 13 al 15 giugno, Borgo Egnazia, questo angolo di paradiso benedetto dalla mano sapiente dell’uomo, a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, sarà teatro del G7 nell’anno di presidenza dell’Italia.
È qui che il premier Giorgia Meloni ha voluto accogliere i capi di stato e di governo per il summit mondiale. E tra questi, come annunciato, ci sarà anche papa Francesco per partecipare al focus sull’intelligenza artificiale.
Quella di Borgo Egnazia, inaugurato nel 2010 dopo 5 anni di lavori, oggi è una macchina dell’accoglienza perfetta che vanta tra i suoi abituali frequentatori personaggi del calibro di Madonna, David Beckam, Dolce & Gabbana, coccolati per ogni esigenza da circa 700 dipendenti. Luoghi apprezzati non solo dalla clientela vip ma anche dagli stessi lavoratori con un engagement rate dell’85% e la certificazione “Great place to work” conquistata quest’anno.
Quello pugliese, insomma, si preannuncia come uno dei G7 più attesi della storia contemporanea tra total white, bagni di pietra e il sontuoso ulivo che domina la scena al centro della corte principale.
Il resort è frutto della visione della famiglia Melpignano, che, venti anni fa, si affidò al progettista Pino Brescia, designer del posto per realizzarla. Marisa Melpignano, oggi tra le altre cose presidente della Fondazione San Domenico, sta spingendo sull’acceleratore della cultura. L’arte e il recupero del territorio per valorizzare sempre di più un gioiello incastonato nella natura lussureggiante della selva.
La Fondazione San Domenico Onlus presenterà a breve il recupero dell’ex IMARFA e la sua futura trasformazione in un centro per la cultura e l’arte contemporanea. La Fondazione collabora da vent’anni con le principali istituzioni pubbliche e private per promuovere la ricerca e lo studio degli insediamenti rupestri del territorio pugliese e la salvaguardia dell’ambiente circostante, attraverso interventi di restauro, progetti editoriali, convegni e seminari.
Partendo dal presupposto che l’arte e la cultura sono un patrimonio da tutelare ma anche una risorsa essenziale da coltivare per la crescita di un territorio, la Fondazione guidata dalla signora Melpignano ha avviato il recupero dell’ex marmeria che diventerà, dopo i lavori di restauro su progetto di Mimmo Palladino, un centro dedicato alle arti contemporanee.
Il complesso industriale, situato lungo la litoranea tra Torre Canne e Savelletri, era in passato adibito alla lavorazione di marmi e graniti. Il progetto di recupero edilizio e urbanistico di questa struttura, oggi inaccessibile, prevede la riqualificazione dell’intera area che lo ospita e un importante intervento di risanamento degli edifici esistenti che verranno riconvertiti in un centro con 1250 mq di spazi espositivi e una vasta area all’aperto, che sarà adibita anche ad eventi dal vivo, come concerti e spettacoli teatrali.
Questo progetto di recupero persegue le intenzioni di Sergio Melpignano che anni fa, con lungimiranza, aveva visto lo straordinario potenziale di quest’area. È un omaggio soprattutto a lui.
Fin qui il futuro. Ma nel presente di Borgo Egnazia c’è il G7. La struttura è già da tempo pronta per l'accoglienza di un evento che di sicuro resta eccezionale, non c’è dubbio, ma non è la prima volta che il resort pugliese si misura con situazioni di questa portata.
Negli anni passati è stato teatro di matrimoni con 600/700 ospiti da tutto il mondo dovendo rispondere ad esigenze tra le più diverse. E garantendo anche una cornice di sicurezza e privacy totale.
Il summit del G7 rappresenta una incredibile vetrina per tutta la Puglia e a Borgo Egnazia è affidato il compito di portabandiera di questo momento di grandissima visibilità. L’ evento accenderà i riflettori sulla nostra terra e sul sistema complessivo di Borgo Egnazia che, al netto delle sue capacità di accoglienza, può vantare un ottimo sistema di logistica complessivo. Per assicurare le condizioni necessarie allo svolgimento del summit serviva un luogo che garantisse una zona rossa, una importante capacità ricettiva, un luogo che contenesse un certo numero di persone, attrezzato per meeting, avesse due aeroporti vicini. Savelletri ha fatto un balzo da gigante dagli anni bui e nemmeno troppo lontani del contrabbando delle sigarette dall’Albania.
La bellezza dei luoghi aiuta, ma qui intorno sono sorti tanti alberghi. Negli anni si è lavorato per costruire un sistema di accoglienza capace di attrarre e fidelizzare turismo di qualità. Qui ci sono numeri altissimi per l’ospitalità. E questo è il frutto di una interconnessione sul territorio e di una scelta fatta quasi 25 anni fa dagli amministratori pubblici di allora, ma anche da una cittadinanza che ha apprezzato gli sforzi imprenditoriali e ha saputo rispondere alle esigenze delle imprese del turismo di lusso professionalizzandosi. Gran parte della mano d’opera che lavora qui nei resort vive nei paesi intorno alle strutture. È questione di “maglia”, volendo fare un paragone calcistico. Si lavora tutti per un obiettivo, imprese e personale. E questo circolo positivo ha contribuito a generare un ritorno economico anche per la filiera del settore, come ad esempio i fornitori di merci e servizi. La presenza delle strutture extralusso della zona di Fasano ha contribuito a consolidare il brand della Puglia. Un successo fatto di sacrifici e lavoro su cui il G7 accenderà i fari per portare la Puglia al centro del mondo.