BARI - Non sarà una rivoluzione. Anzi, proprio come è stato per la giunta, anche per i direttori dei dipartimenti la Regione si limiterà a qualche piccolo aggiustamento. E nemmeno in tempi brevissimi: i contratti dei dieci manager scadranno il 6 maggio, e - giocoforza - dovranno essere prorogati per il tempo necessario a terminare l’istruttoria.
I candidati sono 194, e per quanto i requisiti previsti dagli avvisi pubblici siano volutamente generici (richiedono laurea e cinque anni di esperienza dirigenziale) è necessario uno screening che poi porterà gli elenchi all’attenzione del governatore Michele Emiliano e del capo di gabinetto Pinuccio Catalano. I dieci direttori in carica avevano deciso, tutti insieme, di lanciare un segnale alla politica: quello di ripresentare la propria candidatura solo per la posizione attualmente occupata. Come dire: sono un professionista del mio settore, non cerco poltrone dirigenziali. Una strategia che, tuttavia, qualcuno ha deciso di non osservare: Silvia Pellegrini (Lavoro), Valentina Romano (Welfare) e Aldo Patruno (Cultura) hanno infatti deciso di fare domanda per tutti gli assessorati. Forse non è un caso. Pellegrini gode di buona considerazione in presidenza, ma pare non essere più in sintonia con l’assessore Sebastiano Leo...
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION