BARI - Enzo Pisicchio ha deciso di parlare. Lo farà per provare a circoscrivere i profili di responsabilità che gli vengono contestati dalla Procura di Bari, ma anche – è probabile – per fornire qualche elemento sul tema ormai divenuto centrale in questa storia che coinvolge a pieno la politica: ovvero se qualcuno abbia «avvisato» i fratelli Pisicchio dell’imminente arresto, oltre a spingere l’ex assessore Alfonsino a lasciare l’incarico di commissario straordinario dell’agenzia regionale Arti.
L’interrogatorio investigativo di Enzo, 60 anni, dirigente della Leonardo, è stato chiesto al pm Claudio Pinto ma non ancora fissato, nell’ambito di una strategia che i suoi difensori (il professor Vito Mormando e l’avvocato Francesco Paolo Sisto, omonimo del viceministro) hanno disegnato fin dalla scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al gip Ilaria Casu.
«Sarà un interrogatorio dal contenuto più ampio - conferma il professor Mormando - che potrebbe toccare anche una serie di profili diversi». Ovvero i rapporti con gli imprenditori che - secondo l’accusa - avrebbero beneficiato delle pressioni fatte dai fratelli Pisicchio, vincendo appalti e ottenendo finanziamenti regionali, offrendo in cambio l’assunzione di persone segnalate dai Pisicchio tra cui - dice l’accusa - ci sono sostenitori politici e anche alcuni familiari.
Ma in un interrogatorio investigativo si finirà a parlare anche della chat tra Alfonsino e il governatore Michele Emiliano che il maggiore dei fratelli arrestati ha letto durante il suo interrogatorio di garanzia. Quella in cui Emiliano, la mattina del 10 aprile, ha detto al suo ex assessore all’Urbanistica che l’inchiesta giudiziaria su di lui aveva «ripreso vigore» e lo ha posto di fronte all’aut aut: «Dimettiti o ti revoco». Cosa, quest’ultima, effettivamente avvenuta alle 14 del 10 aprile, con una delibera della giunta regionale che ha commissariato (con un dirigente regionale) il commissario Arti Alfonsino Pisicchio.
Una scelta impensabile, imprevista e per certi versi sospetta che ha fatto pensare a una fuga di notizie ed ha spinto la Procura di Bari ad eseguire la sera stessa, intorno alle 20, l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due fratelli depositata dal gip lunedì 8 e ritirata la mattina successiva. Un provvedimento che - a quanto sembra - senza quelle impreviste dimissioni sarebbe stato eseguito soltanto il lunedì successivo.
La Procura sta dunque svolgendo accertamenti su...