Sulla «Gazzetta» tiene banco un dibattito incentrato sul cosiddetto neo-centralismo nella gestione dei fondi per il Meridione, ovvero con le opposizioni che criticano il Governo perché ne centralizza la gestione e il Governo che smentisce questa ricostruzione (su questa posizione ieri abbiamo pubblicato le riflessioni del sen. Ignazio Zullo di FdI). C’è chi, come il deputato del Pd Claudio Stefanazzi (il 30 novembre su queste colonne) ha paventato il rischio che il Governo stia riesumando le logiche della Cassa del Mezzogiorno e dell’Iri. Oggi, in proposito, pubblichiamo le riflessioni del prof. Federico Pirro.
«L’autorevolezza politica e l’esperienza amministrativa di chi su questa Testata ha scritto che «il Ministro Fitto - riesumando le logiche della Cassa per il Mezzogiorno e dell’Iri - si ispira a modelli molto datati nelle politiche per il Sud che avrebbero mostrato la loro inefficacia ai fini della sua crescita strutturale» stimolano alcune riflessioni e puntualizzazioni di carattere storico.
La Cassa per il Mezzogiorno, istituita con la legge 10 agosto 1950 n.646 fu la risposta alta del Governo De Gasperi alla grande sfida del Piano del lavoro lanciata dalla CGIL guidata da Giuseppe Di Vittorio al congresso di Genova dell’autunno del ’49.... »
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