BARI - Da oggi fino al 15 settembre sarà possibile presentare le istanze per l’accesso a servizi educativi da 0 a 3 anni sul portale https://www.studioinpuglia.regione.puglia.it/zerosei/, con possibilità di riconoscimento della spesa sin dal 1° settembre, per chi effettivamente inizia a frequentare da quella data. Ad assicurarlo in una nota è l’assessorato al Diritto allo Studio dopo le preoccupazioni lanciate più parti nei giorni scorsi sui ritardi da parte della Regione nell’approvazione delle graduatorie per gli aventi diritto.
La Giunta regionale, infatti, lo scorso 8 agosto aveva approvato i criteri per l’Avviso garantendo lo stanziamento di 50 milioni di euro. Ma solo il 24 agosto, con i relativi Atti dirigenziali della Sezione Istruzione e Università, aveva approvato l’elenco delle unità di offerta accreditate, parallelamente all’Avviso per l’accesso ai «buoni educativi». Nel Catalogo di offerta sono previsti circa 10.000 posti per garantire costi sostenibili allle famiglie in asili nido, centri ludici per la prima infanzia e nidi in famigli., sulla base del reddito Isee. In ogni caso il sistema garantirà che chi non presenta domanda tempestivamente e rischia di non trovare più posto nella struttura desiderata, può effettuare l’iscrizione ad altre unità di offerta. E, anche qualora nel riparto delle risorse agli ambiti sociali vi fosse il problema di non riuscire a coprire tutte le domande, l’assessorato si dice pronto «ad integrare lo stanziamento di risorse previsto per garantire la copertura delle 100% delle domande delle famiglie che ne hanno diritto».
A lanciare l’allarme poche ore prima della pubblicazione dell’Avviso, lo scorso 24 agosto, era stata la Fism Puglia, guidata da Fabio Daniele: «il primo settembre oltre 9.000 famiglie che contavano sul buono educativo regionale non potranno iniziare la frequenza dei Servizi Educativi per la Prima Infanzia quali Asilo nido, Sezioni primavera e Centri ludici. Ad oggi - riferiva l’avviso rivolto ai nuclei familiari per l’accesso ai buoni educativi non è stato ancora pubblicato. I bambini della nostra regione non avranno le stesse possibilità di crescita culturale e sociale, le loro mamme non potranno avere la tranquillità di poter continuare a lavorare o studiare. La regione ha abbandonato le famiglie, perché le graduatorie saranno pubblicate, forse, nel mese di ottobre e chi non avrà la possibilità di pagare una quota di oltre 700 euro mensili non potrà frequentare». Di qui l’appello, immediatamente accolto dall’Assessorato corso ai ripari. «La Regione pubblichi subito l’avviso in cui si impegnacon le famiglie e i gestori affinché tutte le domande, anche se fatte dopo il primo settembre, trovino comunque copertura finanziaria. La stessa Regione, tra l’altro, ha ritenuto di dover aprire una finestra straordinaria che ha consentito di effettuare ad altri servizi educativi l'accreditamento nel catalogo telematico - spiegaba Daniele - dando così a molte famiglie maggiori possibilità per accedere ai Buoni educativi zero/tre anni». Insomma, la stessa Regione che nel 2021 approvò il documento di indirizzo per una strategia regionale per il contrasto alla povertà educativa, a due anni di distanza, rischiava di fare una sonora figuraccia e vedere «compromessi» quei grandi obiettivi strategici.
Più duro il commento diffuso, negli stessi giorni, da Giacomo Conserva, capogruppo della Lega alla Regione. «La mancata pubblicazione dell’avviso per i nuclei familiari per l’accesso ai buoni educativi sta generando preoccupazione e numerosi disagi alle famiglie pugliesi e, di riflesso, ai loro bambini. Una situazione inaccettabile, a qualche settimana dalla ripresa delle attività scolastiche, che inciderà - diceva - nelle procedure per l’erogazione dei buoni per l’accesso ai servizi educativi da zero a tre anni. Un ritardo che coinvolge una platea molto vasta di famiglie e bambini e che potrebbe generare anche una serie di difficoltà per tutti gli operatori del settore, in particolare le centinaia di educatori, che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro». Situazione risolta, seppure in «zona cesarini».