Senatore Maurizio Gasparri, nel dibattito a “L’Aria che tira” su La7, il deputato 5S Leonardo Donno l’ha definita “una sciagura”. Ci racconta come stanno le cose?
«Senta De Feudis, non so davvero chi sia questo signore. Ero in tv, prendono uno per strada che passa e insulta. Mi creda: non lo conosco».
E’ il coordinatore pugliese dei grillini…
«Quando lui sarà assente, il mondo non si sarà accorto che lo ha attraversato per una fugace presenza».
Nel talk lei ha anche fatto presente di aver ricevuto una sorta di minaccia?
«Ma chi ti ci porta a interloquire con me? Con Nicola Fratoianni ero in disaccordo ma ci siamo confrontati. Non è possibile insolentire gli altri così. Come Saviano».
L’autore di “Gomorra”?
«Sì, io non sono come Saviano che vuole stare in tv per insultare Salvini, non sono un “marchese del grillo”, per rimanere in tema».
C’è un problema di lessico populista usato dai 5S?
«La smetta, la prego. Se parla di lessico a un pentastellato può pensare che sia carne bollita…».
Ha ricevuto telefonate da qualche grillino per chiudere l’incidente?
«Rispetto alcuni cinquestelle, pochi. Con alcuni ho un rapporto minimale, come con Ettore Licheri o con Barbara Floridia della Commissione di Vigilanza sulla Rai, che sta svolgendo il ruolo con correttezza».
Con Donno...
«Fa parte di sacche di livore “fichista”. Se fosse un vino sarebbe “tavernello”. Ecco vede, la Taverna era contro la casta e ha “pietito” un posto al gruppo parlamentare. Non pranzo mai a Palazzo Madama, l’altro giorno ho visto la Taverna al ristorante del Senato. Ecco loro stanno lì abbarbicati. Osservo divertito la parabola della decadenza dei tavernelli grillini».
Il salario minimo casus belli?
«È quello che daremo a Donno, lo meritano loro il minimo del salario».
Questione di galateo allora…
«Il galateo? E chi glielo spiega a Donno? Sono persi. Lasciamoli perdere… Ora sono con Francesco Paolo Sisto. Sisto, cinque lettere come Donno, ma vuole mettere?».
Dica pure…
«Chi dice Donno dice danno. Sono contento di non essere Donno, mentre lui è Donno tutta la vita».
L’ultima battuta?
«Non insista. Anzi, ecco, lo PerDonno…». Clic.