BARI - «Voglio bene al presidente, stento a usare il passato. Ho fede, lo sento vicino e sento il dovere morale di portare avanti tutto quello che ha cercato di trasmetterci in questi anni». Se non fosse costretta in casa da un infortunio alla gamba, Beatrice De Donato oggi sarebbe volata a Milano per il funerale di Berlusconi. La pasionaria pugliese è responsabile regionale e vicecoordinatrice nazionale di Azzurro Donna, il movimento femminile di Forza Italia. Nella sua villa di San Vito, a Polignano a Mare, negli anni sono passati molti big del partito. E gli aneddoti sul Cavaliere sono tanti.
Cosa ricorda del Berlusconi privato?
«Sono stata molto presente anche nella sua vita privata perché per più anni sono stata ad Arcore per il suo compleanno, finanziando personalmente la vela celebrativa messa davanti al cancello. Era difficile arrivare al presidente, perché era una persona molto riservata. Ho avuto l’onore di essere chiamata accanto a lui quando una volta ci convocò a Roma, diversi anni fa. Io indossavo una maglietta con lo slogan “lealista forever”, che inventai quando alcuni amici andarono via dal partito. La sala era piena di parlamentari. Quando vide la maglietta Berlusconi mi chiamò e mi fece sedere accanto a lui. Poi ho partecipato ad alcune cene, ad alcuni eventi, una volta gli ho anche portato un ricordo di Polignano».
Passione di famiglia?
«Amo ricordare Berlusconi insieme ai miei genitori, che erano suoi grandi estimatori. Ho imparato ad apprezzarlo e conoscerlo soprattutto attraverso la descrizione che ne faceva mio padre, professore di lettere che ha fatto politica e aderì ab origine a Forza Italia. Io faticavo a concepire il culto politico per un essere umano, avendo cominciato nella Dc ero abituata a seguire i valori e non le persone. Ma oggi è diventato normale riconoscersi in un leader».
Come inizia il suo percorso nel partito?
«Inizia quando l’onorevole Vitali diventò coordinatore regionale e mi chiamò come sua vice, Accettai anche per stima e rispetto di quello che i miei genitori mi avevano fatto capire. Poi è venuto l’incarico in Azzurro Donna per il quale sono tanto grata all’onorevole Mauro D’Attis e a tutto il partito pugliese che ha voluto darmi questo impegno, che per me è molto bello perché sono nata l’8 marzo».
L’ultimo ricordo personale?
A capodanno dell’anno scorso hanno citofonato a casa mia. Ho chiesto chi era e mi hanno detto “corriere da parte del presidente Berlusconi”. Pensavo a uno scherzo. Invece era proprio un corriere mandato personalmente dal presidente. Ho ricevuto un bellissimo quadro della sua pinacoteca privata, con una lettera di accompagnamento con cui ci ringraziava e ci invitava a proseguire in questo percorso. Ce l’ho lì, appesa in casa, e ispira il mio percorso politico.
Ha avuto contatti negli ultimi mesi della malattia?
«Con quello che ha passato... Ma la nostra coordinatrice nazionale, l’onorevole Polidori, era stata da lui pochi giorni fa. Gli ha portato, su richiesta del presidente, un trolley con la documentazione di tutto il lavoro svolto dalle donne del partito. L’onorevole ci ha detto che il presidente è stato dalle 14 alle 18 a esaminare il lavoro fatto sul territorio, provincia per provincia. Voleva sapere tutto. E aveva ancora tanta voglia di sostenere il movimento».
