L’Agenzia regionale per i rifiuti pugliesi, utilizzando l’ultimo giorno utile a sua disposizione in base alla nuova legge sui servizi pubblici locali, ha deciso di affidare ad una società (l’Aseco) della quale detiene da poche ore il 40% del capitale sociale, le attività del servizio di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani nell’impianto di Ginosa (sequestrato da anni); e la progettazione esecutiva, realizzazione e gestione degli analoghi impianti di Brindisi, Foggia e Lecce mentre sempre l’Aseco per conto di Aqp (società che ne detiene il restante 60% di capitale sociale) si occuperà di trattamento, smaltimento e recupero dei fanghi di depurazione delle acque.
Si tratta di una operazione che da domani sarebbe stata vietata dalla legge e che ha come presupposto che la mano pubblica possa fare in termini di realizzazione e di gestione degli impianti necessari a chiudere il ciclo dei rifiuti, quello che finora non è riuscito a fare, come dimostrano gli impianti di Conversano e Corigliano d’Otranto, pronti da anni ma inesorabilmente chiusi.
Un pasticcio? Sarà probabilmente la magistratura amministrativa a stabilirlo visto che sono tanti i Comuni che stanno pensando di rivolgersi al Tar alla luce del mancato coinvolgimento nell’operazione che per ora vede protagonisti, nel consiglio di amministrazione appena insediato, la stessa Ager che ha nominato l’avvocato Marco Lanceri mentre Aqp ha indicato come presidente l’avvocato Maurizio Cianci, già amministratore di Aseco, e come componente l’ingegnere Luigi Decaro.
Nelle scorse settimane non sono mancate le polemiche sull’operazione che aveva generato anche gli strali della Corte dei Conti che nel parere depositato come per legge, aveva sollevato dubbi sulla sostenibilità economica della nuova società. Dubbi ai quali l’Ager pare aver risposto con una delibera del 29 marzo del comitato dei delegati - delibera non pubblicata sul sito dell’agenzia - con la quale si sostiene che il piano economico e finanziario è stato asseverato - il 28 marzo - da una società di revisione e organizzazione contabile e che è stata aggiornata la relazione sugli affidamenti a società in house, atti - sui quali ovviamente la Corte dei Conti non ha avuto il tempo di rivalutare il suo parere - anche questi non ancora pubblicati sul sito dal quale misteriosamente ieri pomeriggio è scomparsa anche la determina del direttore generale di Ager Gianfranco Grandaliano riguardante l’affidamento del servizio ad Aseco.
Grandaliano ieri mattina non si è presentato all’audizione chiesta dai consiglieri regionali leghisti Conserva e Romito rispetto alle sentenze del Tar della Lombardia che, accogliendo i ricorsi della società cooperativa nuova San Michele, Tersan Puglia e Appia Energy ha annullato i provvedimenti assunti dalla Regione Puglia per l’individuazione degli impianti del cosiddetto ciclo «minimi». La Regione Puglia ha deciso di impugnare al Consiglio di Stato.