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Arpal, nel mirino della Procura anche la nomina di Cassano

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Arpal, nel mirino della Procura anche la nomina di Cassano

Oltre alla parentopoli, la Finanza esamina gli atti della Regione. Il centrodestra: nel 2020 non fu scelto il candidato più titolato

Giovedì 09 Marzo 2023, 12:55

13:29

BARI - Anche l’avviso pubblico con cui la Regione ha scelto l’ex senatore Massimo Cassano come direttore generale dell’Arpal fa parte dell’indagine aperta dalla Procura di Bari sull’agenzia pugliese per il lavoro. Il fascicolo del procuratore aggiunto Alessio Coccioli non riguarda, dunque, soltanto le coincidenze nelle assunzioni. Ma anche un tema, quello della procedura per la nomina di Cassano, che lo scorso anno è già stato oggetto di polemica politica.

L’indagine della Procura di Bair per il momento non contempla né indagati né ipotesi di reato. Ma l’informativa depositata dalla Finanza ha verificato una serie di fatti che emergono da atti pubblici: i nomi degli assunti riconducibili a Puglia Popolare, il movimento politico di Cassano, e anche - appunto - le modalità di designazione del direttore generale. Fatta con una procedura che lasciava ampio margine di discrezionalità al presidente Michele Emiliano.

La vicenda venne ricostruita in una mozione del centrodestra in Consiglio regionale, rimasta senza risposta. La legge istitutiva dell’Arpal (prima della modifica che nello scorso novembre ha fatto decadere Cassano) prevedeva che il direttore generale fosse scelto con le stesse modalità previste per i direttori di dipartimento della Regione. È per questo che nel maggio 2020 è stato emanato un avviso pubblico a cui hanno risposto 34 candidati. L’esame comparativo dei curriculum venne affidato all’allora direttore del dipartimento Lavoro, il professor Domenico Laforgia (oggi presidente di Aqp), che concluse i lavori con un verbale del 17 settembre 2020 in cui era individuata una terna di idonei che «spiccano decisamente» rispetto a tutti gli altri: ne facevano parte Giuseppe Muscio, dirigente di una multinazionale con esperienze nel mondo dell’energia, Claudio Spadon, ex direttore dell’agenzia Piemonte Lavoro, e Massimo Cassano, commissario uscente dell’Arpal. Il criterio più importante richiesto dall’avviso pubblico era l’esperienza di «almeno un quinquennio» come dirigente o come amministratore, o «una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica».

A dicembre 2020 la giunta regionale ha scelto Cassano. «Dal suo curriculum - disse all’epoca il consigliere regionale Francesco Ventola, oggi capogruppo di Fratelli d’Italia - non si evinceva affatto l’esperienza richiesta dall’avviso pubblico, ma soltanto quella come politico e quella sviluppata come commissario straordinario della stessa Arpal su designazione di Emiliano». Sul punto il centrodestra, commentando la bocciatura del Consiglio regionale all’altra mozione presentata per far decadere Cassano dalla carica di commissario dell’agenzia, fu assolutamente tranchant: «Emiliano - è detto in un comunicato stampa del giugno 2020 - utilizza il lavoro come mercimonio. Perché questo è concedere all’ex senatore Massimo Cassano, di Puglia Popolare, di gestire assunzioni per metterlo nelle condizioni migliori per fare campagna elettorale per la lista Popolari per Emiliano».

Trattandosi di un incarico di vertice, una volta effettuata la scrematura dei curricula la giunta regionale aveva ampia discrezionalità di scelta. È per questo che la modifica della legge istitutiva dell’Arpal approvata nello scorso novembre dal Consiglio regionale ha imposto al direttore generale il possesso di requisiti molto stringenti. Dovrà essere ora la Procura di Bari a stabilire se sono stati compiuti reati, e da chi. Stesso discorso per i concorsi dell’Arpal, tra i cui vincitori figurano (oltre che parenti e affini di Cassano) anche persone agevolmente riconducibili a Puglia Popolare: consiglieri comunali, dirigenti di partito o loro parenti. L’informativa della Finanza ha verificato quelle che Emiliano ha definito «ricorrenze» (coincidenze), lasciando alla Procura le valutazioni successive.

L’Arpal ha intanto sbloccato le procedure dei concorsi banditi lo scorso anno, che riprenderanno a fine mese. Oggi il commissario dell’agenzia, Silvia Pellegrini, ha convocato i sindacati.

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