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Puglia, tumori infantili: duecento casi ogni anno

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Puglia, tumori infantili: duecento casi ogni anno

A Taranto nel reparto di oncoematologia opera un’équipe che offre aiuto psicologico ai familiari

Mercoledì 01 Marzo 2023, 13:20

TARANTO - La definiscono la «dottoressa delle emozioni» ma lei, Maria Montanaro, psico-oncologa presso il reparto oncoematologico pediatrico «Nadia Toffa» di Taranto, preferisce considerarsi una «compagna di viaggio» verso una meta di speranza per tutte quelle famiglie con bambini neoplastici che in Puglia, fortunatamente, sono in lento ma in costante decremento. Infatti, sulla base dei dati riportati nel Registro dei tumori infantili della Regione Puglia, dal 2006 al 2017, il numero assoluto dei casi è diminuito ogni anno del 2,3% grazie probabilmente a uno stile di vita più salutare e alla lotta all'inquinamento ambientale.

Negli ultimi anni, poi, la crescita dei tumori tra i bambini si è stabilizzata: vengono effettuate in media 120 nuove diagnosi di neoplasie infantili ogni anno. Il 53% dei tumori è stato riscontrato nel sesso maschile, il 47% nel sesso femminile. Il tasso di incidenza è pari a 201 casi per milione di bambini e adolescenti tra 0 e 14 anni.

Più della metà dei tumori diagnosticati in età infantile, emerge sempre dall’esame dal registro regionale, sono rappresentati dal complesso delle leucemie (che costituiscono il 30% di tutte le neoplasie infantili) e dalle neoplasie del sistema nervoso centrale (26%). Altri tumori relativamente frequenti sono i linfomi (11%) e i neuroblastomi (7%): queste quattro categorie di neoplasie infantili rappresentano insieme quasi 3/4 (74%) di tutti i tumori infantili.

Sebbene i dati descrivono un quadro in progressivo miglioramento per quanto riguarda gli aspetti sia della prevenzione che della terapia, dal confronto con altre Regioni (quelli della Campania e del Piemonte) emergono in Puglia tassi di incidenza leggermente superiori, soprattutto nelle forme diagnosticate nel primo anno di vita e, nel complesso, per leucemie, tumori renali e sarcomi dei tessuti molli.

Per il complesso di tutte le neoplasie, l’analisi dei tassi di incidenza mostra ampia variabilità anche se la presenza di grandi insediamenti industriali, come a Taranto, Manfredonia e in altre zone, aumenta i rischi. Nel periodo considerato, infatti, la maggiore incidenza si rileva in provincia di Taranto (221 casi su milione), Barletta-AndriaTrani (214 casi su milione) e Lecce (202 casi su milione).

«I bambini di Taranto potrebbero sembrare più sfortunati di altri anche se nel caso del cancro infantile non penso siano stati ancora definiti con certezza tutti i fattori scatenanti e correlati alla patologia stessa», spiega la psico-oncologa Maria Montanaro, nata a Ceglie Messapica, residente e operativa per diversi anni a Padova ma tornata nella sua terra per affrontare questa sfida insieme a tutto il personale dell’ospedale «Santissima Annunziata» di Taranto. «E poi - continua la psicologa - mi piace usare questa metafora: la malattia rende democratici. Nella malattia c’è sempre una sofferenza molto individuale, molto soggettiva e legata anche a variabili che sono personali, contestuali e familiari».

Il reparto di oncoematologia pediatrica (direttore della struttura complessa è il dott. Valerio Cecinati) da qualche anno è un punto di riferimento per la cura non soltanto per il territorio tarantino ma anche per l’intera regione.

«Al “Nadia Toffa” di Taranto si è creata una squadra affiata e multi-professionale che mira a vincere la sfida di creare un centro dotato di tutti i servizi, per garantire ai bambini ed alle loro famiglie la possibilità di curarsi in loco, senza dover più compiere i viaggi della speranza», aggiunge la psico-oncologa Maria Montanaro che collabora anche con «Soleterre», una Fondazione che dona cure, accoglienza e sostegno psicologico ai bambini malati di cancro in Italia e nel mondo.

La stessa Fondazione supporta il formidabile lavoro svolto dai medici e da tutto il personale del reparto oncoematologico pediatrico di Taranto, con attività di sostegno psicologico ai bambini, alle loro famiglie e sostegno economico ai nuclei familiari più in difficoltà.

«Quando si ammala un bambino è come se si ammalasse tutta la sua famiglia, le emozioni dei genitori rischiano di diventare le emozioni dei bambini in una sorta di contagio emotivo» racconta Maria Montanaro. «È importante aiutare i bambini, i genitori, ma anche i fratelli, a prendere consapevolezza delle proprie emozioni perché tutto questo non diventi una bomba atomica dal punto di vista emotivo».

l ruolo dello psico-oncologo, pertanto, è quello di essere un ponte per creare comunicazione e ridurre l’isolamento che, spesso, regna attorno ai familiari dei bambini con tumore.

«Nessun libro mi ha insegnato come fare - conclude - I bambini, ragazzi e genitori sono i miei maestri di vita. Non mi piace chiamarli guerrieri ma “capitani” di quella nave sulla quale noi, l’intera equipe, viaggiamo con loro. Loro restano i condottieri, noi li guidiamo!»

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