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Boom di stranieri: nel 2022 ipotesi volo Puglia-Canada

 
Marisa Ingrosso

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Marisa Ingrosso

Boom di stranieri: nel 2022 ipotesi volo Puglia-Canada

L’assessore regionale Lopane: già vendute 2 offerte su 10 per Pasqua

Lunedì 13 Febbraio 2023, 13:02

Archiviata la visita apulo-entusiastica della ministra Daniela Santanchè allo stand della Puglia, alla Bit-Borsa internazionale del turismo di Milano è il momento per la Regione di tracciare un bilancio del 2022 e indicare le prospettive del 2023. Questioni importantissime su cui “balla” una fetta del Pil, nonché il destino di 9.500 strutture ricettive (295.275 posti letto) che, stando al dossier «I principali trend del turismo in Puglia» elaborato dall’Ufficio Osservatorio di Pugliapromozione, nel 2022 hanno accolto un graditissimo esercito di turisti internazionali: +8,5% degli arrivi ed un +11% delle presenze. «È vero - dice l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane - e continueremo a lavorare con campagne di comunicazione. Campagne non generaliste ma molto verticali e di prodotto che illustreremo nella conferenza di domani (oggi per chi legge; ndr). Seguirà un media plan, che riguarderà anche target dei Paesi esteri, per posizionare alcuni aspetti della nostra offerta turistica, in particolare sull’enogastronomia, wedding (turismo legato ai matrimoni; ndr), bike (cicloturismo; ndr), cammini...».

Sul mercato estero uno dei Paesi target è il Canada che è molto interessante anche sul fronte del “turismo delle radici”. L’impegno della Regione potrebbe preludere a una nuova rotta aerea?

«Possiamo lavorarci. È qui il presidente di Aeroporti di Puglia (Antonio Maria Vasile; ndr) e in questi giorni ragionerò con lui delle tratte Usa e Canada, al pari di quelle già attive e penso a Tel Aviv e Paesi Arabi che sono anche oggetto di target. Per quanto riguarda l’estero, inoltre, continueremo con la presenza nelle Fiere specialistiche legate al lusso».

Dai vostri dati emerge una difformità nelle performance delle province. Nel 2022 bene il Leccese (+5% gli arrivi e +3% le presenze rispetto al 2019) e il Brindisino (+6% e +5%), e calano Foggia (-5% e -3%) e Taranto (-10% e -4%). Come lo spiegate, tenendo conto che Vieste, nel Foggiano, con quasi due milioni di pernottamenti è la regina del turismo regionale (seguita da Bari e Ugento)?

«Quest’anno la Puglia, in termini di flussi interni, nazionali, è penalizzata dalla crisi economica ed energetica. I flussi interni hanno preferito destinazioni con capacità di spesa inferiore e la regione è penalizzata dal caro-carburante che ha spinto i viaggiatori verso mete balneari più prossime, penso a quelle emiliane».

Se fosse così non avremmo visto ancor più penalizzato il Salento che è più a sud?

«No, perché lì il calo interno è stato compensato dalle presenze straniere».

Dai dati relativi ad arrivi e presenze negli esercizi ricettivi emerge che crescono le strutture extralberghiere e soffrono gli alberghi. E questa, in termini di ricadute, di ricchezza, di posti di lavoro, non è esattamente una buona notizia o no?

«Sì assolutamente vero. Per questo, nel prossimo futuro, avremo grande attenzione, sia perché ci sono strutture che dopo il Covid non hanno riaperto sia perché intorno alle strutture alberghiere si inanellano una serie di figure professionali, che son fondamentali se vogliamo parlare del futuro sviluppo turistico, e alcuni prodotti che si concentrano per forza di cose attorno alle strutture alberghiere e penso alla convegnistica. Per cui, a questo calo che si legge nei numeri corrisponderà da parte nostra un focus attento, con gli operatori del settore, per cercare di capire quali misure, che azioni operative, mettere in campo a valle del Piano strategico (il Piano strategico regionale del Turismo; ndr)».

Il “sentiment index”, ovvero la soddisfazione degli utenti a partire dai contenuti on line, è dell’87,1 su 100, stabile rispetto al 2021. Però ci sono discrepanze tra aree. Prima per gradimento è la provincia di Brindisi e ultima è quella di Foggia. Ma, soprattutto, secondo i dati (elaborazioni Data Appeal per Pugliapromozione; ndr) sul gradimento dei turisti incidono negativamente i costi e la pulizia. I costi possono attenere a una strategia, a un posizionamento di mercato. Ma il problema più increscioso pare essere la pulizia.

«I dati evidenziano come la Puglia non sia tra le regioni più care però, al tempo stesso, dobbiamo ancorare le valutazioni sui prezzi con la qualità dei servi e, quindi, il nostro sforzo sarà sempre più mirato al percorso della qualificazione dell’offerta. Quanto al secondo punto, i dati riguardano la pulizia dei servizi alberghieri e però ci sono parecchi indicatori che sono invece sopra la media e altri che vanno migliorati. Poi c’è il tema della pulizia del territorio e qui, invece, la condanna, secca e ferma, è su una delle maggiori criticità della Puglia, cioè l’abbandono indiscriminato dei rifiuti. Una tara notevolissima per lo sviluppo della Puglia, soprattutto alla luce di prodotti come il “bike” e i “cammini” che danno la possibilità ai viaggiatori di attraversare aree verdi. Quindi, sarà lotta senza quartiere contro gli incivili che abbandonano i rifiuti. Continueremo a sensibilizzare i Comuni, i sindaci e l’assessorato all’Ambiente per mettere a disposizione le risorse per le bonifiche e per fare azioni promozionali e di comunicazione per sensibilizzare su questo tema».

Parliamo di prospettive. Per il 2023, Data Appeal su 5 milioni di offerte sulle agenzie di viaggio online, valuta nei primi 6 mesi del 2023 una saturazione media del 12,7% per il comparto ricettivo e dell’11,7% per affitti brevi.

«Le prospettive sono buone. Consideri che i primi 4 mesi dello scorso anno sono stati zero. Per il primo ponte di Pasqua mi risulta che i due decimi dell’offerta è già stata venduta. Quindi prospettive buone e dovrebbe esserci anche un effetto di calmierazione delle bollette e, quindi, una maggiore propensione di spesa ma lo vedremo più in là. Posso però dire che l’attenzione verso la Puglia che stiamo vedendo in queste ore qui alla Bit è davvero molto, molto, interessante».

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