Sabato 06 Settembre 2025 | 19:23

La Regione Puglia prova a sbloccare il 110%

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Basilicata, i controlli ai furbetti dei calcinacci: nel mirino il bonus 110

Due proposte per l’acquisto dei crediti fiscali delle imprese edili: ma c’è il rischio truffei nodi della politica

Giovedì 09 Febbraio 2023, 08:22

11:58

bariLa Regione potrebbe trasformarsi in acquirente di ultima istanza dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi che le banche acquisteranno dalle imprese locali. Ci stanno lavorando già Sardegna, Abruzzo, Piemonte e Basilicata, mentre in Puglia era in corso da settimane il confronto tra il nuovo capo di gabinetto, Pinuccio Catalano, e il presidente regionale dell’Ance, Nicola Bonerba. Ma fiutando l’aria, ieri prima Azione-Pd e poi Forza Italia hanno annunciato proprie proposte di legge che vanno nella stessa direzione.

Il tema è nazionale, e riguarda i crediti fiscali che le imprese maturano attraverso i lavori di ristrutturazione edilizia e che al momento sono incagliati. Il superbonus del governo Conte («La più grande truffa di sempre ai danni dello Stato», secondo l’ex ministro Franco) ha fatto ripartire il mercato, ma ha anche innescato fenomeni distorsivi. Il risultato è che le banche hanno chiuso i rubinetti, e di conseguenza le imprese edili si ritrovano con i cassetti fiscali pieni di crediti che non riescono a monetizzare: questo, a sua volta, si traduce in una enorme difficoltà a portare a termine i cantieri già aperti, per via della mancanza di liquidità. E dunque anche i condomini che vogliono avviare le ristrutturazioni (sfruttando il 110%, oggi diventato 90%) non trovano più imprese disponibili a lavorare con il bonus. Almeno, non in tempi brevi.

Il meccanismo immaginato nella proposta di Azione (sottoscritta pure da Enzo Di Gregorio del Pd) e in quella di Forza Italia prevede in sostanza che la Regione stipuli delle convenzioni con gli istituti di credito per impegnarsi a riacquistare i crediti fiscali che questi ultimi hanno acquisito dalle imprese edili del territorio. La Regione e le sue società (Asl comprese) dovrebbero insomma compensare il debito fiscale nei confronti dell’erario con questi crediti ricomprati dalle banche: sulla carta è un’operazione a costo zero (anziché pagare direttamente gli F24, comprano il credito dalle banche e poi vanno in compensazione) ma non senza rischi. Entrambe le proposte di legge prevedono infatti che le banche si facciano carico dei controlli di regolarità sui crediti ceduti e dell’eventuale rischio di insussistenza, e che utilizzino questa capacità aggiuntiva per comprare i crediti da imprese con sede in Puglia da almeno tre anni.

Gli uffici regionali stavano già lavorando sul progetto, verificando con i dirigenti dei diversi dipartimenti la consistenza del debito fiscale annuo che poi si traduce nel plafond di credito acquistabile. È una partita che potrebbe valere qualche centinaio di milioni di euro l’anno. L’ipotesi piace anche a Fratelli d’Italia: se dovesse approdare in Consiglio, potrebbe passare all’unanimità.

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