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Parco Alta Murgia risorsa per la Puglia

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Al Parco Nazionale dell’Alta Murgia il titolo di  «Ambasciatore di terre di Puglia 2022»Domani a Milano la consegna del prestigioso Premio

Istituito nel 2004 comprende 13 Comuni. Il presidente Tarantini: vicini al riconoscimento Unesco

Domenica 22 Gennaio 2023, 12:40

Più che un Parco è uno scrigno di incredibili bellezze naturali a cui fanno da sfondo il fascino di terre vergini non ancora prese d’assalto dal turismo di massa e forse proprio questo ne rappresenta la più grande ricchezza! Stiamo parlando del Parco dell'Alta Murgia, il trionfo della «natura intima della Puglia», un viaggio lungo la storia, nell’archeologia e paleontologia, tra passato e presente, alla scoperta di un patrimonio geologico ricco di grotte, lame, grave, inghiottitoi, laghetti carsici, creste rocciose e ripide scarpate. E non è un caso che l'Alta Murgia, proprio grazie alle sue meraviglie naturalistiche, oltre che essere premiato come «Ambasciatore di terre di Puglia 2022» dall’Associazione regionale Pugliesi di Milano, mira a diventare il 12esimo Geoparco Mondiale dell'Unesco: un fine ambizioso vagheggiato da tempo non solo dal presidente del Parco nazionale dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini ma, anche e soprattutto, dalle comunità dei 13 Comuni, che così vedrebbero accrescere ulteriormente l’importanza delle rispettive aree geografiche e dei rispettivi paesaggi. Ma, diciamola tutta, sarebbe un orgoglio anche per l’intera Puglia che si distinguerebbe, a livello internazionale, per l’attuazione di attente politiche di tutela e di valorizzazione della geodiversità e del patrimonio geologico.

Le cave di Bauxite sul costone murgiano in agro di Spinazzola, uno dei tesori geologici (gli altri sono Cava Pontrelli, la Grotta di Lamalunga, il Pulo di Altamura e il Pulicchio di Gravina) più rappresentativi della Murgia, potrebbero presto fare bella figura accanto a Castel del Monte, il maniero ottagonale di Andria che nel 1996 fu iscritto sempre dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità.
«Sì, è vero, abbiamo un fine ambizioso ed è quello di entrare nella rete mondiale dei 169 geoparchi Unesco, distribuiti in 44 Paesi, affinché l'Alta Murgia sia conosciuta e apprezzata anche fuori dalla Puglia», dichiara Francesco Tarantini che, da ettembre 2019 è alla guida del Parco Nazionale dell’Alta Murgia dopo essere stato presidente di Legambiente Puglia per 15 anni e avendo alle spalle oltre 30 anni di arttivismo ambientele durante i quali si è occupato di ecomafie, rifiuti e amianto e, fino al 2006 ha presieduto la task force costituita dalla Regione Puglia sulla legge riguardante l’inquinamento elettromagnetico.

Presidente, il 2022 ha registrarto importanti traguardi per l’intero territorio del parco, che hanno ampliato sensibilmente il senso di appratenzna all’Alta Murgia
«Sì, è vero, dalla visita dei commissari Unesco lo scorso ottobre a quella del Principe di Monaco ad aprile: i primi hanno compattato la comunità del Parco intorno all'obiettivo di diventare un Geoparco Unesco, il secondo ha generato un flusso crescente di visitatori al Castello del Garagnone. Ma il 2022, è pur vero, ha messo in cima alle proprie azioni la valorizzazione del patrimonio geologico e la promozione di un turismo responsabile, con il progetto "GeoSchool" che ha coinvolto circa 5.800 studenti sensibilizzandoli sull'importanza della geodiversità, la realizzazione di nuove mappe e guide geoturistiche, l'inserimento presso i geositi di nuova cartellonistica e uno spot video con il divulgatore di Focus Luigi Bignami. Si affianca a questo la fase 2 della Carta Europea del Turismo Sostenibile, entrata nel vivo con le numerose imprese che hanno aderito al percorso di certificazione: aziende dell'ospitalità, agriturismi, masserie, guide turistiche e boschi didattici che presto si apprestano a ricevere il riconoscimento Cets». Questo marchio offre numerosi vantaggi tra cui l’immissione della spesa dei vistitatori nell’economia locale, il miglioramento dell’ecenomia locale e dell’offerta turistica basata sulla valorizzazione det territorio, l’incremento delle prenotazioni, il riconoscimento dell’azienda a liovello europeo e lo sviluppo di nuove opportunità commerciali.
Presidemte Tarantini, Il Parco dell’Alta Murgia è un Parco per api e farfalle, cosa significa?
«Per la tutela della biodiversità si è imposto a livello nazionale il progetto "Alta Murgia: un Parco per api e farfalle", grazie al quale l'Ente ha ottenuto il riconoscimento dal MiTE di "parco virtuoso", tra i quattro più virtuosi d'Italia insieme al Parco dell'Arcipelago Toscano, al Parco del Cilento e al Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Progetto che ha visto nascere tra le azioni l'AppBio-PoMS-ITALIA 1.0: la prima applicazione che monitora a livello nazionale gli insetti impollinatori, un sistema innovativo per la raccolta dati e che costituisce un database unico per tutte le aree protette italiane».
Cosa state facendo per valorizzare e tutelare il Parco Nazionale dell'Alta Murgia?
«Migliorare la fruibilità del territorio è tra le nostre attuali priorità. Ovviamente la valorizzazione del territorio passa innanzitutto dalla sua tutela. Per questo, presentata la nuova campagna contro l'abbandono dei rifiuti che si innesta nel più ampio progetto "Alta Murgia Waste Free" che ha un obiettivo duplice: da un lato sensibilizzare le coscienze, dall’altro reprimere le diffuse malsane abitudini. Vogliamo continuare con una campagna di informazione per sensibilizzare cittadini e scuole sulle problematiche connesse all’abbandono dei rifiuti nelle aree protette. Il progetto comprende inoltre una app per segnalare i rifiuti abbandonati attraverso il proprio smartphone, inviando segnalazioni georeferenziate che potranno riguardare anche focolai di incendio, attività di bracconaggio e atti di vandalismo».
Cinghiali, una delle problematiche strettamente connesse al territorio del Parco Nazionale Alta Murgia.
«Per il contenimento dei cinghiali - un'emergenza a livello nazionale - si punta a creare una filiera che trasformi il problema in opportunità di sviluppo sostenibile. Il Parco dell'Alta Murgia ha avviato per questo un progetto innovativo in collaborazione con l'Università di Bari, che ha visto realizzare nuovi prototipi di cattura più efficienti e rispettosi dell'animale e l'acquisto di un impianto mobile di macellazione che sarà in funzione dagli inizi della prossima primavera, al termine dell'iter autorizzativo per realizzare i primi centri in Puglia di lavorazione della selvaggina».

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