BARI - L’Aress è una semplice agenzia regionale, non una Asl, e non può dunque occuparsi delle procedure di reclutamento del sistema sanitario. È questa semplice constatazione che oggi dovrebbe portare il Consiglio dei ministri a impugnare la legge 16 con cui il 9 aprile il Consiglio regionale ha voluto accentrare nell’agenzia per i servizi socio-sanitari non solo tutti i concorsi, ma anche le valutazioni sul fabbisogno di personale degli ospedali pugliesi.
Dopo quella per trasferire ai Comuni il 20% di Acquedotto Pugliese, dunque, Palazzo Chigi manda alla Corte costituzionale un’altra legge varata in Puglia. E anche in questo caso le conseguenze potrebbero non essere di poco conto, se si pensa che giusto la scorsa settimana la giunta ha varato il piano straordinario di assunzioni che a partire da luglio dovrebbe rimpinguare le corsie con 1.300 unità di personale in più sulle 2.300 previste...
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