Sabato 06 Settembre 2025 | 21:03

Forze di polizia, allarme organici: la situazione in Puglia

 
Mimmo Mazza

Reporter:

Mimmo Mazza

Forze di polizia, allarme organici: la situazione in Puglia

Fortunato (Siulp): «La politica si muova, altrimenti la sicurezza sarà a rischio»

Lunedì 13 Marzo 2023, 13:18

13:19

I recenti episodi di microcriminalità in centro a Bari contro alcune attività hanno destato molto allarme e generato la richiesta di maggiori controlli. Gli organici, però, restano sempre sotto dimensionati: com’è la situazione in Puglia? Lo abbiamo chiesto a Fortunato Fortunato, segretario generale del sindacato Siulp in Puglia.

«L’emergenza criminalità, nelle sue differenti declinazioni, nel panorama pugliese è la certificazione di un disagio che incide notevolmente sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Solo la grande professionalità dei colleghi, riesce a nascondere le enormi lacune che il sistema cela. La ben nota carenza di personale generata dal mancato turn over generazionale si riverbera su tutti gli uffici e in particolar modo nelle specialità come la Polizia Stradale, Ferroviaria, di Frontiera. I numeri sono allarmanti e il dato più inquietante è che, al freddo dato aritmetico, va aggiunta la perdita di vere e proprie memorie storiche, figure di riferimento per le comunità e per i colleghi più giovani. Purtroppo, sebbene le recenti iniezioni di personale a seguito dei diversi concorsi banditi hanno consentito l’assunzione di nuovi operatori di polizia, le scelte politiche fatte in passato, oggi, presentano inesorabilmente il conto da pagare; oggi possono essere formati ed addestrati al servizio attivo circa 3.000 agenti all’anno mentre 6.000 ne vanno in quiescenza generando un saldo passivo; inoltre le scuole di polizia rappresentavano un ulteriore presidio di legalità nelle varie città in cui erano presenti, come ad esempio la ex Scuola Allievi Agenti di Foggia, territorio da anni sotto la lente dei riflettori dell’Antimafia».

Quali sono le maggiori difficoltà che le forze di polizia incontrano?

«Le forze di polizia italiane sono tra le migliori se comparate ad altre nazioni. Purtroppo, spesso la differenza non è data dal fattore umano, ma dalle carenze di infrastrutture, come gli alloggi di servizio, mancanza di mezzi e ridotte risorse economiche. Stessi problemi che, sulla scorta della mia esperienza, attanagliano il sistema giudiziario, rendendo così meno efficacie la filiera della sicurezza, soprattutto nell’ottica della certezza della pena. Da questo punto di vista auspichiamo che possa prendere luce a Bari quanto prima il progetto della Cittadella della Giustizia, migliorando le condizioni lavorative della magistratura, del personale del Ministero della Giustizia, ma anche gli avvocati e l’utenza esterna».

Spesso vi trovate ad avere a che fare anche con migranti in fuga da guerra e povertà: siete attrezzati per lo scopo?

«Pensare che il fenomeno migratorio possa essere gestito solo dalle forze dell’ordine sarebbe un grave errore. Certamente l’attuale sistema di gestione va rivisto, altrimenti le criticità si riverbereranno sull’Ordine Pubblico. Le lentezze nelle pratiche di accoglimento delle istanze degli immigrati che vogliono regolare la propria posizione creano disagio e spesso posso provocare turbativa all’interno dei centri di permanenza, come l’Hot Spot di Taranto o il Cara di Bari, spesso teatri di gravi tumulti. La carenza di personale fa sentire il suo penso anche sugli Uffici Immigrazione, recentemente privati dell’importante collaborazione di lavoratori interinali. A questo punto, se le cose non dovessero cambiare, bisognerebbe fare delle scelte coraggiose, come quella di declinare alla Prefetture o agli Enti Locali la gestione globale delle istruttorie dei permessi di soggiorno».

C’è chi invoca l’apertura di nuovi presidi sul territorio. Lo ritiene possibile?

«Abbiamo sotto gli occhi, proprio qui in Puglia, un esempio calzante sulla questione. Nell’estate del 2021 è stata inaugurata la Questura della Bat ad Andria con organici risicati, ancor peggio è andata per la Sezione della Polizia Stradale, creata chiudendo i Distaccamenti di Spinazzola e Ruvo di Puglia. Scelte che non hanno colmato le esigenze di sicurezza di quei territori ad alta densità criminale, come comprovato dai continui appelli del dott. Renato Nitti, Procuratore della Repubblica di Trani, che con coraggio ha evidenziato sia la sottovalutazione dei fenomeni criminali nell’area della provincia Bat, che ricordiamo ha il triste primato nazionale dei furti di auto, sia l’inadeguatezza degli organici delle Forze dell’Ordine. Vuole un altro esempio? L’aumento dei flussi turistici ha un effetto diretto sui porti, aeroporti e scali ferroviari della nostra regione. L’osservatorio del turismo della Regione Puglia stima che nel 2022 in Puglia ci siano stati 10.000.000 di presenze e 2 milioni di arrivi, senza contare il traffico merci. Secondo lei gli organici degli uffici di Polizia di Frontiera presso porti e aeroporti pugliesi o della Polizia Ferroviaria sono stati rimpinguati? Sono tutti con organici risicati, addirittura nel 2021 è stato soppresso il Posto di Polizia di Frontiera a Taranto. A questo condizioni, nonostante gli slogan talvolta lanciati dalla politica, mi sento di nutrire forti dubbi sulla concretezza di progetti finalizzati all’apertura di nuovi presidi sul territorio, sebbene la nostra regione ne avrebbe bisogno, perché senza sicurezza sarà difficile avere sviluppo e questo è un dato incontrovertibile soprattutto per gli investitori stranieri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)