Martedì 09 Settembre 2025 | 21:09

Potenza, la desertificazione commerciale si fa strada nel centro storico

 
ANTONELLA INCISO

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ANTONELLA INCISO

Potenza, la desertificazione commerciale si fa strada nel centro storico

Negli ultimi dodici anni hanno chiuso ben 115 negozi

Venerdì 25 Luglio 2025, 14:51

Discutere, collaborare, fare sintesi con l’Amministrazione comunale e la Camera di Commercio. La “ricetta” per fronteggiare l’agonia che sta vivendo il Centro storico del capoluogo può essere affrontata così. Ad esserne convinto è il presidente di Confcommercio Potenza, Angelo Lovallo. I problemi del borgo antico sono da tempo al centro del dibattito a Potenza, questo anche a fronte di numeri che confermano una situazione difficile. Basti pensare che – secondo il dossier del Centro studi Confcommercio - in dodici anni, dal 2012 al 2024, il Centro Storico ha perso 115 esercizi commerciali (nel 2024 sono 322 contro i 437 del 2012) e l’area non centro storico ne ha persi 79 (nel 2024 sono 400 contro i 479 del 2012). In controtendenza solo alberghi-bar-ristoranti che nel centro storico sono diventati 123 (nel 2012 erano 120) e nell’area non centro storico 215 (nel 2012 erano 148).

Dati che evidenziano una situazione non facile su cui, da tempo, si è avviata una riflessione. Così dopo il Regolamento sul Registro delle botteghe storiche che l’assessorato guidato da Federica D’Andrea porterà in Consiglio comunale a fine mese, a sollecitare nuovamente un tavolo di confronto è proprio il presidente della Confcommercio di Potenza rinnovando “la richiesta di avviare un percorso concreto per l’istituzione di un’agenda urbana: uno strumento strategico, con visione di lungo termine e risorse stabili, capace di affrontare in modo strutturale le sfide della città” e ricordando “la proposta di istituire un tavolo permanente di concertazione presso la Camera di Commercio per affrontare la rigenerazione urbana del centro storico di Potenza”. Una iniziativa, ipotizzata come “esperienza pilota” da estendere agli altri centri storici. “Ma la condizione pregiudiziale – aggiunge Lovallo – è che le imprese del centro si parlino, si mettano insieme e facciano sintesi per presentarsi al tavolo con l’Amministrazione Comunale e la Camera di Commercio con quattro-cinque richieste e proposte definendo un crono-programma di azioni e soprattutto chi deve fare cosa. Non nascondiamo questa difficoltà perché alle lamentele si aggiunge la delega ad altri a risolvere una questione così complessa”.

D’altra parte, secondo il presidente Lovallo “la desertificazione commerciale continua a rappresentare un elemento di depauperamento economico e sociale dei centri urbani che, tenendo conto anche della contestuale riduzione del numero di sportelli bancari, rischia di trasformarsi in un vero e proprio declino delle città”. “E’ un fenomeno che va contrastato con progetti di riqualificazione urbana per mantenere servizi, vivibilità, sicurezza e attrattività e in questa direzione va il progetto Cities di Confcommercio nazionale che ha elaborato le prime proposte per la rigenerazione delle città“ continua l’esponente di Confcommercio Potenza che ricorda anche “l’istituzione di un Fondo nazionale per la rigenerazione urbana con una dotazione finanziaria di 3 miliardi e 550 milioni di euro a valere sul Fondo di rotazione per la progettualità”. “La legge prevede una serie di incentivi economici e fiscali per promuovere gli interventi di rigenerazione urbana e prevede che gli immobili oggetto di interventi non siano soggetti all’imposta municipale e alla tassa sui rifiuti per la durata del progetto” aggiunge Lovallo che spiega, infine, che “sarà fondamentale capire come queste risorse si integreranno con gli strumenti già attivi, come il Pnrr e i fondi europei.” Insomma, i soldi ed i programmi ci sono. Resta da mettere tutte le parti sociali intorno ad un tavolo per decidere come valorizzare il “cuore antico” di Potenza.

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