POTENZA - Rubinetti ancora a secco per la gran parte della giornata in diversi comuni e scuole e Università chiuse nel pomeriggio. È un lento ritorno ad una normalità, con l’acqua comunque razionata, quello che si vive nei 29 comuni lucani alle prese con la crisi idrica. Da domenica, l’acqua a disposizione è quella del fiume Basento (per 400 litri al secondo insieme all’ acqua delle sorgenti di Fossa Cupa, dell’Agri e di altre località che assicurano 300 litri al secondo) ma con le condotte svuotate nel week end serve tempo perché la risorsa arrivi dappertutto, così anche ieri non sono mancati i disagi. “Per far arrivare dappertutto l’acqua è necessario che le pressioni siano sufficienti, quindi, abbiamo avuto la necessità di aspettare in alcuni casi anche uno, due giorni” sottolinea l’amministratore unico di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta.
D’altra parte, con 509 chilometri di rete adduttrice e 59 serbatoi di linea, le problematiche dell’operazione non consentono – evidenzia ancora Aql - “di programmare e rispettare con precisione le fasce orarie di erogazione idrica, che dipendono anche dalle altitudini e dalle distanze dai serbatoi”. “L’impegno che Aql sta profondendo è quello di riuscire a portare a regime le erogazioni nei tempi più brevi possibili su tutto il territorio interessato, affinché possano esserci orari certi e precisi e possano essere ridotti il più possibile i disagi” fanno sapere dall’ente, mentre la stessa Regione ribadisce che l’uso dell’acqua del Basento era “l’unica soluzione per fronteggiare la crisi idrica del Camastra” perché “è l’unica risorsa che può garantire una portata costante di 400 litri al secondo di acqua, più o meno quanto in grado di dare oggi il Camastra. Nessun’altra fonte può garantire lo stesso volume d’acqua.” In particolare, in una pagina dedicata a domande e risposte sulla crisi idrica, viene evidenziato che esperti e tecnici stanno lavorando per individuare nuove sorgenti o riattivare alcuni pozzi, e che “solo dopo l’esito delle analisi, Aql ha cominciato a distribuire l’acqua del Basento.”
“Ripartendo da zero, nelle fasi di riempimento, si generano sacche d’aria in alcuni punti della rete che per essere rimosse necessitano di manovre idrauliche laboriose che impiegano tempo. Per questo, in alcuni paesi, l’acqua arriva tempestivamente ed in altri risulta ancora da ripristinare” aggiunge ancora il governo regionale. Insomma, questioni tecniche e disagi che dovrebbero man mano esaurirsi, anche se è evidente che l’acqua resterà razionata almeno fino a quando non saranno ripristinati i livelli della Camastra. Uno scenario su cui pesano le incognite legate proprio alle piogge. Siccità su cui è evidente che bisogna fare i conti. E questo spiega anche i progetti, per 230 milioni di euro, che lo stesso governatore e commissario Vito Bardi ha indicato al Consiglio regionale e che saranno realizzati dai vari enti. Intanto, ad intervenire sulla questione sono anche i consiglieri regionali dell’opposizione “Troppe cose continuano a non funzionare, mentre le rassicurazioni ambientali restano insufficienti” sottolineano i consiglieri dem Cifarelli, Lacorazza e Marrese, lVerri e Araneo (M5S) e Chiorazzo e Vizziello (Bcc).