POTENZA - Era il fiore all’occhiello dell’associazionismo agricolo, con i moderni uffici di Potenza, un supermercato e altri punti vendita, i centri di raccolta del grano e le tante proprietà in varie zone della regione. Oggi, a tredici anni dalla dichiarazione di fallimento, è un grigio rudere abbandonato, che affaccia su viale del Basento e passa per lo più inosservato agli occhi di tutti. Ma dietro le tristi mura dell’ex Consorzio Agrario di Basilicata, fondato alla fine degli anni ‘20 del secolo scorso e fallito nel 2006, si nasconde una sacca di inimmaginabile degrado.
Come mostrano le foto del nostro reporter Tony Vece i segni dei lunghi anni di incuria sono ben visibili nell’ampio piazzale dova una volta si trovava il parcheggio riservato ai dirigenti. Buche e voragini, muri smozzicati, intonaco e mattonelle che si distaccano dalle pareti dei fabbricati, vetri rotti, alberi che pian piano si stanno riappropriando della superficie asfaltata, rifiuti e spazzatura di varia natura, mentre l’insegna all’ingresso del palazzo principale si va man mano arrugginendo.
Una vera e propria «zona di guerra», che si nasconde tra le attività commerciali di viale del Basento. Vicinissima allo snodo più importante di Potenza Ovest, il nodo complesso del Gallitello, eppure facile da sottovalutare o addirittura dimenticare perché nascosta agli occhi del passante distratto dalle mura dei vecchi uffici, vuoti ormai da quasi tre lustri.
La situazione degli immobili di viale del Basento dell’ex Car Lucania ricorda molto da vicino quella che fino a poco tempo fa riguardava l’ex Coin, ex concessionaria Fiat di via Mazzini, oggi finalmente risolta con l’acquisto da parte di un privato e la prossima ristrutturazione. Anche qui, alla periferia della città, come è già accaduto nella più centrale via Mazzini, la storia parla di un fallimento e di lunghi anni di abbandono, che hanno portato alla situazione di degrado attuale. Una ferita che si aggiunge alla ferita di aver perduto tredici anni fa un’istituzione con oltre settant’anni di storia, che, dopo aver superato la crisi di Federconsorzi nei primi anni Novanta del secolo scorso e dopo aver acquisto il Consorzio Agrario di Taranto, è repentinamente scomparsa dalla scena economica lucana a causa di un fallimento con molte ombre.