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Lo Zecchino D'Oro: in gara anche un baby cantante di Monopoli

 
Valentino Sgaramella

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Valentino Sgaramella

Lo Zecchino D'Oro: in gara anche un baby cantante di Monopoli

Si chiama David Juan Navarro e canta La Vacanza Ideale

Venerdì 28 Maggio 2021, 11:44

Domenica 30 maggio, a partire dalle 17,20, su Raiuno, Monopoli e la provincia di Bari faranno il tifo per David Juan Navarro Solano, 10 anni, di Monopoli, che nella 63esima edizione dello Zecchino d’Oro canterà il brano «La vacanza ideale», con testi e musiche scritte da Paolo Belli e Paolo Varoli.
Lo Zecchino torna in tv adesso perché l’appuntamento di dicembre 2020 fu rinviato a causa dell’emergenza sanitaria. Carlo Conti condurrà dagli studi televisivi dell’Antoniano di Bologna, mentre Mara Venier sarà collegata da Domenica In a Roma.
David ha 10 anni da pochi giorni e oltre che appassionato di musica è già un provetto giocatore di tennis. Frequenta la quarta elementare alla Modugno-Galilei, a Monopoli. Si può dire che mangia «pane e sette note» dalla nascita, con la mamma musicista e docente al Conservatorio mentre suo padre è un medico spagnolo di 42 anni, Jorge Navarro Solano, esperto in riabilitazione dei pazienti cerebrolesi nella Fondazione Don Gnocchi a Milano.

Con sua sorella studia violoncello al Conservatorio anche se dice di voler diventare medico come papà.
Il brano che canterà narra di un bambino abituato a seguire le regole, a fare i compiti, ad andare presto a dormire, a dare una mano in casa. Durante le vacanze si riappropria dei suoi spazi e improvvisa un concerto con il papà che suona le pentole e la mamma che balla e ride.
Anche in questa edizione «fuori stagione», lo Zecchino d’Oro si fa portavoce del progetto solidale «Operazione Pane». Si tratta di una rete promossa dall’Antoniano di Bologna, sede del celebre baby concorso canoro e da sempre anche mensa per i poveri.
Tra le 700 famiglie aiutate nel 2020 dalle 13 mense in Italia, una su tre ha chiesto sostegno per la prima volta in seguito ai disagi economici provocati dall’emergenza Covid.

Il progetto «Operazione Pane» nasce grazie a un sogno di padre Ernesto Caroli che nella seconda guerra mondiale si trovò rinchiuso in un campo di concentramento. Rientrato a Bologna, realizzò un centro che ospiterà i poveri che bussano al convento per un piatto di minestra. Nel 1952 viene redatto il progetto, l’anno successivo la posa della prima pietra. Viene inaugurato nel 1954. Da allora l’Antoniano sarà un luogo di accoglienza per i poveri.
Nel campo di concentramento, padre Caroli organizzò un coro di bambini ebrei. Lui aveva un secondo grande sogno, far cantare tutti i bambini italiani.

Ed ecco che nel 1959 arrivò lo Zecchino d’Oro, con un giovanissimo Cino Tortorella-Mago Zurlì. Frate Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano, spiega: «Da alcuni anni ci siamo accorti che la situazione dell’Italia è diventata sempre più difficile. Prima le varie crisi economiche succedutesi, fino all’ultima, legata alla pandemia».
Al momento esistono 13 punti di questa rete solidale in Italia. «L’obiettivo - rimarca il frate - è che l’esperienza della mensa sia provvisoria e che poco dopo la persona indigente riacquisti autonomia economica e dignità. Ci siamo resi conto che le persone che hanno bisogno aumentano sempre più. C’è tutto un mondo che soffre. Prima della pandemia riuscivano a stare in piedi ma adesso hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione».

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