Una culla piena di ricordi donata a una famiglia di rifugiati. E un cerchio di buoni sentimenti che si chiude oggi. Una storia bella quella che stamattina si colorerà di festa con il battesimo della piccola Mirabella. Quella di una nonna salentina che si separa da qualcosa di grande valore affettivo, ma che apre il cuore di donna a una coppia di nigeriani e alle loro due splendide bambine.
Teresa De Rinaldis, madre e nonna che vive nella frazione tricasina di Lucugnano, in quella culla ha cresciuto i suoi tre figli e gli otto nipoti: «Ce l’avevo in casa dal 1973, anno di nascita del primogenito, e su quel lettino hanno dormito i miei bambini e i loro ragazzini. Sempre accanto al mio letto, legata a me da tante piccole storie quotidiane». Il tempo che passa, e la culletta che «invecchia» senza più lavorare: «Avevo pensato di farne un piccolo divano – continua la signora Teresa – ma quando ho saputo che poteva essere utile ad Arci Lecce (che a Tricase gestisce il progetto Siproimi, Sistema di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, con una equipe che si prende cura di 25 persone, ndr.) non ci ho pensato su un attimo a lasciarla a loro».
La culla finisce nelle mani degli operatori Arci che la sistemano, la rimettono a nuovo, le tecniche del riuso che trovano forma e anima, e la portano in casa della famiglia Omovbe che da sei mesi vive in un appartamento a Tutino, altra frazione di Tricase, dopo essere passata, tra l’altro, da Brescia e da Imperia. Sette mesi fa mamma Faith ha messo al mondo la bellissima Mirabella, sorella minore di Grace che di anni ne ha tre e che dallo scorso settembre frequenta la Scuola dell’Infanzia. I genitori delle due sorelline, il padre Lucky lavora ed è vicino a prendere il diploma di Scuola Media, si sono incontrati e innamorati in Italia dopo avere lasciato la Nigeria, costretti a scappare da perseguitati per motivi politici. La giovane coppia africana accoglie con entusiasmo il dono e Mirabella ha un giaciglio comodo sul quale riposare e aprirsi ai sogni. A causa delle limitazioni legate all’emergenza Covid- 19, non ci sono state molte possibilità di incontrarsi, ma mamma Faith non ha voluto perdere l’occasione di ringraziare Teresa: senza abbracci e contatto fisico ma un incontro «intimo», con occhi di madri che si sono incrociati e incontrati e che non si scorderanno mai. Cattolici praticanti che frequentano la parrocchia di Tutino, i coniugi Omovbe iniziano un percorso che questa mattina porterà la loro secondogenita ad accogliere il sacramento del Battesimo. La cerimonia si svolgerà nel corso della messa domenicale officiata dal parroco della chiesa Santa Maria delle Grazie, don Carmine Peluso. E chi se non «nonna» Teresa poteva essere la sua madrina? «Quando me l’hanno chiesto – ammette la signora De Rinaldis – non posso negare di essermi emozionata, qualche lacrimuccia è scesa dagli occhi. Ma è stata un’emozione bellissima. Parteciperò alla cerimonia con grande emozione, sperando di essere una brava madrina». Nei giorni di Natale, Teresa De Rinaldis diverrà nonna per la nona volta, sua figlia Tiziana darà alla luce il secondo figlio: «Ma non posso negare che Luchy e Faith e le bellissime Mirabella e Grace siano entrate nel mio cuore e nella mia famiglia, li sento figli e nipoti e spero che la vita regali loro gioie e serenità». Da donna salentina, nonna Teresa ha pensato lungamente anche a quale regalo fare alla piccola nigeriana: «Tanti pensieri e tante idee – conclude con una risata materna – ma alla fine ho deciso per la classica “busta” per non sbagliare».