Stanche, ancora incredule, ma campionesse d’Italia. Si sono risvegliate così ieri, sotto il solleone che ha scaldato i Sassi, le ragazze della Roller Matera, ancora provate da una due giorni massacrante, chiusa con un viaggio notturno in pullman, ma felici più che mai per uno scudetto, quello dell’hockey in rosa, su cui ad inizio stagione davvero in pochi avrebbero scommesso.
Matera è così tornata ad inebriarsi di una gioia sportiva che mancava da anni, sei per la precisione, quando un’altra squadra femminile, l’allora Hockey Matera, aveva conquistato il tricolore sotto la guida di Pino Marzella, vincendo un girone da quattro squadre. Questa volta sono state le ragazze allenate da Valerio Antezza a compiere una grandissima impresa, dopo aver chiuso la regular season a sei squadre in terza posizione, ed aver vinto la final four, superando nell’ordine Modena e, soprattutto, Valdagno, la squadra che aveva dominato in campionato.
In mezzo, la finale di Coppa Italia, che le pattinatrici materane avevano conquistato grazie al secondo posto ottenuto al termine del girone di andata, ma perso lo scorso 24 aprile per 6-3 proprio col Valdagno, che aveva mostrato anche una certa superiorità tecnica e fisica. La fase finale della stagione regolare aveva registrato una Roller stanca e rabberciata, con le pattinatrici contate e due sconfitte sul groppone che l’avevano fatta scivolare in terza posizione. In più l’infortunio del «bomber» Rebecca Taccardi, costretta ad operarsi al setto nasale per una pallinata rimediata nell’ultima giornata e gli acciacchi muscolari del portiere Valentina Gaudio, unitamente ad una serie di indisponibilità, avevano complicato ulteriormente le cose, al punto da ipotizzare un finale di stagione senza grosse velleità.
Ma il destino aveva in serbo un altro programma. Capitan Pamela Lapolla e compagne proprio dalle difficoltà hanno trovato la forza per rialzarsi e confezionare un capolavoro nella due giorni di playoff forlivese. Le gare di sabato sera con il Modena, piegato 2-1 con tanta sofferenza, e di domenica con la corazzata Valdagno, sconfitta 5-3 dopo una partita per cuori forti, sono state le perle di un percorso di crescita che ha sancito la maturità del gruppo di Antezza.
«Dopo alcuni anni votati alla lenta e difficile ricostruzione, già nella passata stagione avevamo allestito una squadra da scudetto - racconta la presidentessa Mariella Perai -. Purtroppo a marzo del 2020 fummo fermati dal lockdown nazionale proprio alla vigilia delle finali nazionali che si sarebbero dovute giocare a Lodi, primo focolaio del Covid. Quest’anno sapevamo che il Valdagno era una spanna sopra, ma il carattere delle nostre ragazze ci ha permesso di regalarci e regalare alla città questa grande gioia». Le lacrime di mister Antezza a fine gara sono state un po’ l’emblema del trionfo. «Il cuore, l’unità di intenti, la determinazione sono state le nostre armi vincenti. È il coronamento di una stagione speciale», ha sottolineato Antezza.