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Basilicata, dossier povertà: impatto Covid devastante

 
Redazione online

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L'emergenza sanitaria ha portato una crisi economica e sociale

Lunedì 21 Dicembre 2020, 13:04

MATERA - L’impatto dell’epidemia di coronavirus «sui singoli territori della Basilicata» è stato "devastante": è la conclusione alla quale è giunto il «Dossier sulla vulnerabilità alla povertà in Basilicata», preparato dalla Caritas di Basilicata nell’ambito del progetto «Zetema: ricerca e sperimentazione per la crescita della comunità».

Il progetto è il frutto di un lavoro basato su un test "somministrato in tutte e sei le diocesi su un numero campione di 100 persone per diocesi» allo scopo di accertare «la propensione a diventare poveri in futuro» e quindi «determinare quella fascia di popolazione che rischia maggiormente in casi di eventi avversi».

In primo luogo, il dossier riflette su «demografia e 'nuovi poverì in Basilicata: nel 2019 la Basilicata ha perso 5.447 abitanti, «pari alla popolazione di un comune medio lucano» (in cinque anni, la regione ha perso il tre per cento dei cittadini): il quattro per cento degli abitanti della Basilicata sono stranieri. Dal punto di vista delle famiglie, «in Basilicata (anno 2018) gli indicatori di povertà sono decisamente più elevati rispetto a quelli nazionali; l’incidenza della povertà relativa familiare è pari al 17,9 per cento contro l'11,8 per cento nazionale; l’incidenza della povertà relativa individuale è pari al 19 per cento rispetto al 15 per cento del totale Italia.

L’indagine ha chiarito che «l'impoverimento ha interessato in modo massiccio quella fetta di popolazione che in passato veniva definita 'classe medià». Dalle 600 schede raccolte à emerso il "profilo» delle persone che hanno fatto ricorso ai servizi della Caritas: il 55,5 per cento sono donne, il 20 per cento è straniero e il 28 per cento «non ha concluso il ciclo della scuola dell’obbligo: in ognuna delle realtà diocesane - è scritto - il precariato economico o l’assenza diu un lavoro è un fattore determinante.

La crisi causata dal covid ha fatto emergere «la punta di un iceberg non ancora definito, che proviamo a denominare con 'nuovissimi poverì": il dossier spiega che «la quarantena non è stata solo sinonimo di ristrettezza economica ma ha posto in evidenza i pregi e i difetti di un sistema cronicizzato sull'individualismo. Per i nuovi poveri non è necessitato solo il 'paccò ma l’inizio di un percorso più pedagogico». 

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