MATERA - Per l’emergenza coronavirus, l'ospedale Madonna delle Grazie di Matera potrà contare su una nuova area nel reparto di Pneumologia, che a regime disporrà di 34 posti letto di cui 12 dedicati alla terapia sub-intensiva: si vanno ad aggiungere gli altri 74 posti dedicati alla degenza dei pazienti con il covid. Lo ha reso noto l’ufficio stampa dell’Azienda sanitaria di Matera. La struttura sarà inaugurata domani, alle ore 10.30, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone.
«Ancora una volta - è scritto nella nota - l’azienda sanitaria di Matera sta dimostrando di mettere al centro del proprio operato i pazienti non solo fornendogli tutte le cure necessarie sia dal punto di vista sanitario che umano, ma anche mettendo e disposizione, nel giro di poco tempo, attrezzature e tecnologia all’avanguardia».
ASSEMBLEA SINDACI IN DIFESA DEL NOSOCOMIO - La conferenza dei sindaci del Materano ha chiesto all’Azienda sanitaria locale di sospendere gli effetti della delibera adottata il 23 novembre scorso e comunicata alla Regione Basilicata che sopprime, a partire dal 2021, l’attività delle unità operative complesse di geriatria, chirurgia vascolare e chirurgia plastica dell’ospedale «Madonna delle Grazie» di Matera.
La decisione è stata presa durante un’assemblea dei sindaci, in videoconferenza, alla quale hanno partecipato anche il direttore generale facente funzione Gaetano Annese, i presidenti dell’Anci Salvatore Adduce e della Provincia, Pietro Marrese. "Le richieste dei sindaci - ha detto il sindaco di Matera Domenico Bennardi, che ha presieduto l’assemblea - formulate nel rispetto dei ruoli istituzionali, sottendono la necessità di congelare la situazione attuale in attesa di poter meglio individuare una equilibrata e condivisa definizione degli indirizzi socio-sanitari. La conferenza odierna ha ribadito, unanimemente, il ruolo e l’importanza dell’ospedale Madonna delle Grazie per tutto il territorio della provincia di Matera, oltre alle potenzialità e caratteristiche che dovrebbero renderlo un presidio di eccellenza, conservando l’autonomia gestionale e organizzativa».