La morte violenta di Giulio Regeni ha colpito al cuore me e tutti gli italiani; dovremmo accendere le candele all’ora del funerale venerdì, per esprimere il nostro disappunto all’Egitto, Paese «amico» e per partecipare all’immenso dolore dei genitori e familiari dell’eccelso ragazzo.
La sua colpa è stata quella di avere una sensibilità fuori dal comune e di aver voluto aiutare gli egiziani a conquistare i loro diritti ad esprimere il proprio pensiero e il dissenso verso certi metodi barbari.
Se Giulio avesse avuto delle opportunità nel suo Paese, oggi non piangeremmo.
Se la democrazia italiana dà ai cittadini la libertà di parola e di azione da un lato, dall’altro c’è in questa Nazione molta ingiustizia sociale, che non coinvolge i cittadini a collaborare per la ripresa economica, ma fa aumentare l’evasione fiscale, la corruzione e l’interesse personale di chi può gestire.
Un taglio alle alte remunerazioni, potrebbe far uscire qualche soldo per i giovani talenti, i quali a loro spese, consumano le loro energie per altri Paesi.
Se tutti i cervelli tornassero dall’estero, forse ritornerebbe la fiducia verso questa nostra bella nazione, ricca di eroi come Giulio, i giudici Falcone e Borsellino e tanti altri personaggi eccellenti uccisi dalla delinquenza.
Ora caro Giulio sei con il Signore, in mondo migliore!
Grazia Fallacara (Bari)