LECCE - «Non esiste un “caro-prezzi” nel Salento, ma gli operatori turistici facciano listini dinamici per restare sul mercato». Dopo le recenti analisi che leggevano il territorio salentino come interessato da forti rincari, sia sulle spiagge che nei ristoranti e nelle strutture ospitanti, interviene un esperto del settore, Marco Carra, amministratore di Salento.it e coordinatore di «Destinazione Salento», un gruppo di 260 strutture turistiche salentine a cui proprio non va giù l’etichetta di meta costosa.
«Purtroppo dobbiamo constatare che c’è sempre una voglia di parlare male del Salento a tutti i livelli – lamenta Carra - partendo con la materia più facile che è quella del “caro-ombrelloni”. Prevedo che sarà una stagione difficile – premette – ma chi si espone sul mercato in maniera corretta, con uno zoccolo duro di clientela che torna nei vari anni, integrata con nuova clientela, riuscirà tranquillamente a fare la stagione e essere contento. Diversamente, chi non ha una buona base di clientela fidelizzata, oppure non ha fatto una serie di investimenti come quello sulla digitalizzazione, potrebbe trovarsi in difficoltà».
Secondo Carra uno dei settori in sofferenza è l’extra alberghiero, mentre le strutture canoniche non avranno problemi. «Villaggi, hotel sul mare e residence produrranno i loro fatturati e l’occupazione delle loro camere sarà massima – è la previsione di Carra, che si confronta quotidianamente con le prenotazioni - invece l’extra alberghiero soffre perché occorre fare opera di promozione su tutti i canali, soprattutto puntando sui turisti stranieri. Sono appena stato in viaggio all’estero, vedo un forte interesse verso la Puglia, grazie anche al recente evento del G7, quindi la Puglia – assicura - è sulla bocca di molti vacanzieri che vogliono valutare il Mediterraneo come meta per le loro vacanze. La prima tappa è Bari, dopodiché ci si ferma nell’area pugliese centrale, quindi fino a Ostuni. Il Salento gode invece di un turismo balneare, quindi una tipologia diversa di vacanzieri: qui il core business è ancora legato agli italiani. Ci sono tanti stranieri – è l’inciso - ma chiaramente la predominanza è quella del turismo nostrano».
Il dibattito sul tanto discusso «caro prezzi» nelle strutture del Salento è comunque acceso. «Ci rendiamo conto che durante il periodo estivo c’è il proliferare di analisi che parlano sempre delle solite cose, il “caro-ombrelloni”, le problematiche legate ai parcheggi o la solita “frisella” a dieci o venti euro - stigmatizza Carra - Notiamo che ci sono una serie di tematiche che sono costanti e puntualmente vengono riproposte a giugno di ogni anno, quest’anno con un ritardo dovuto agli Europei di calcio che hanno spostato l’attenzione mediatica».
Poi l’invito a non fare di ogni erba un fascio. «Tutti gli operatori hanno differenti listini a fronte dei servizi offerti. L’invito che rivolgiamo ai nostri amici turisti che scelgono il Salento per la loro vacanza – è l’appello del gruppo rappresentato da Carra - è che ci sono una miriade di opportunità per prenotare un lettino, come migliaia di opportunità per prenotare un ristorante. Ci cono tante attività agrituristiche davvero genuine (e non soltanto i ristoranti di pesce sul mare) che offrono anche menu dai 15 ai 20 euro a persona, oppure da 18 euro a persona con menu fisso più bevande. Significa - è la precisazione - che il Salento offre opportunità di scelta molto vaste. Lo stesso discorso vale pure per i lidi. Ci sono quelli “top” ma anche quelli con ombrellone e lettino ottimi per le famiglie e che propongono prezzi abbordabili. Invito quindi gli analisti a valutare le prenotazioni di residence, hotel e villaggi: non si può parlare genericamente di sistemazione cara o meno cara, perché la richiesta di preventivo viene fatta direttamente alla struttura ricettiva, che risponde all’interessato. È chiaro che se la struttura ricettiva riesce a chiudere le prenotazione, significa che quello proposto diventa un prezzo in linea con il mercato. In caso contrario, occorre far ricorso a formule di sconto o ai pacchetti last minute per cercare di vendere le camere. Questa è la dinamica che determina i prezzi di mercato».
Infine, i consigli ai colleghi. «Bisognerebbe avere la capacità di analizzare i propri prezzi e, in base alla conversione con le prenotazioni che ne derivano, tracciare un listino dinamico. Questo significa – sintetizza Carra - che se una struttura parte con un’idea di listino prezzi all’inizio della stagione, deve modellarlo in base alle esigenze. Il Salento non è caro – conclude - ma ogni prezzo è correlato al servizio offerto».