Sul tavolo 33 milioni di euro per la revoca delle parti civili? Tra i sindaci interessati non sembra esserci una linea univoca. Il sindaco di Martano Fabio Tarantino, ad esempio, ribadisce la posizione iniziale. «Ho iniziato questa battaglia anni fa - spiega Tarantino - Lo scenario non ruota esclusivamente intorno ai disegni della multinazionale. La proposta di Tap dovrà essere vagliata attentamente dai Comuni, dalla Regione e dalla Provincia. Occorre un approfondimento attento e ben studiato che interessa la proposta di Tap in relazione alla legge regionale sulle compensazioni, che potrebbe portare benefici maggiori». Tarantino è quindi cauto e non intende modificare la propria posizione. «È necessario che si analizzino bene i numeri e i volumi per valutare i nuovi scenari. Massima cautela e nessuna fuga in avanti».
Sullo stessa linea anche la sindaca di Corigliano D’Otranto, Dina Manti. «La Provincia si è fatto carico di coordinare i lavori di dialogo tra i Comuni Salentini e la multinazionale, ma sino ad ora non è stata accolta nessuna proposta - dice Manti - Si è ancora in fase di analisi e contrattazione. Tra le volontà espresse dai sindaci c’è quella di chiedere a Tap il ritiro delle querele esposte nei confronti di coloro che, negli anni delle contestazioni, avevano manifestato avversità nei confronti del gasdotto». Tutta la battaglia di Dina Manti «ha sempre avuto un intento civico ideologico. È inammissibile deturpare un territorio per portarne altrove i benefici». La posizione della sindaca di Corigliano resta «No Tap, senza mai dimenticare i doveri che derivano dell’essere amministratore».
«Ci siamo visti due volte in Provincia con gli altri sindaci interessati, una volta con i rappresentanti di Tap e non c’è alcun accordo - aggiunge Mauro De Carlo, primo cittadino di Vernole - Tap ci ha espresso quella che può essere una sua disponibilità a trovare l’accordo, noi abbiamo ascoltato. Ma ribadisco non c’è alcun accordo. Peraltro, c’è anche la recente legge regionale. Sono perché non si ripeta il muro contro muro, ma allo stato non c’è alcun accordo e io sinceramente lo vedo anche abbastanza lontano. Davvero parlare di accordo già fatto mi sembra prematuro. Non è che la questione si può risolvere in due incontri. E poi bisogna anche confrontarsi con i territori, non è che sono scelte che possano prendere solo i singoli sindaci».
Parla di ipotesi prematura anche il sindaco di Castrì. «Ad oggi c’è una semplice disponibilità di Tap a riconoscere quei famosi risarcimenti o ristori di cui si è sempre parlato, ma non si è mai arrivati al dunque - premette Andrea De Pascali - Dopodiché i Comuni mai ufficialmente hanno incontrato Tap. Qualcuno magari avrà incontrato qualche rappresentante per i fatti suoi, però non c’è un tavolo comune. Un mese fa, il presidente della Provincia Minerva si è reso portavoce, da un lato, e garante dall’altro di un’operazione di concertazione sulla scorta del fatto che Tap ha contattato lui, lui si era poi sentito con Emiliano. Tutto qua. Si parla di questa disponibilità di risorse che deve essere posta al vaglio dei Comuni. Non stiamo parlando di liquidità, ma progetti da realizzare».