LECCE - A salvezza acquisita, il Lecce può guardarsi allo specchio per ammirare il grande traguardo raggiunto, tornare indietro nel tempo per ripercorrere la stagione vissuta e raccontare una storia dallo strameritato lieto fine. La sconfitta dell’ultima giornata con il Bologna (all’ultimo secondo) ha strozzato, per qualche istante, l’urlo di gioia dei tifosi ma non ha rovinato la grande festa che la società aveva organizzato al Via del Mare per rendere il giusto tributo alla squadra.
A celebrare la salvezza ottenuta è Gennaro Delvecchio, responsabile del settore giovanile del Lecce ed ex calciatore giallorosso al quale, oltre agli altri responsabili e tecnici, vanno riconosciuti i meriti per lo straordinario percorso della squadra Primavera e delle altre compagini che militano nei campionati giovanili.
Un risultato che Delvecchio sente di dover attribuire a tutti gli attori che lavorano per la società di Via Costadura, ad ogni livello e con i compiti più disparati, e che hanno consentito di raggiungere la salvezza con una giornata di anticipo, un successo che lo stesso ex centrocampista ha vissuto con la trepidazione e il trasporto emotivo di un’intera città.
Delvecchio, quanto è stata sorprendente questa salvezza del Lecce e quali sono i meriti da sottolineare?
«Innanzi tutto bisogna ricordare che l’Unione Sportiva Lecce rappresenta il Salento, quindi siamo orgogliosi di averlo rappresentato nel migliore dei modi e, penso, che aver riconquistato un altro anno di Serie A sia fondamentale per tutto il territorio. Una salvezza che porta entusiasmo e fa veramente bene a tutti».
Giocatori, staff, guida tecnica e pubblico sempre presente in gran numero allo stadio: in che percentuale vanno ripartiti i meriti?
«Sarebbe abbastanza riduttivo parlare di percentuali. Penso che sia stato fatto un lavoro straordinario da parte della società, del presidente (Saverio Sticchi Damiani, ndr), di Corvino, Trinchera, Baroni, sino ad includere tutta l’equipe tecnica. Il merito è di tutti. È stato fatto un lavoro straordinario, perché salvarsi in Serie A non è affatto semplice o scontato, considerando anche il confronto con le disponibilità di budget delle altre squadre del campionato».
Da responsabile del settore giovanile, che bilancio si può tracciare e c’è la possibilità di vedere approdare qualche giocatore in prima squadra?
«Il lavoro del settore giovanile va organizzato e curato nei dettagli, per questo posso dire che è un lavoro che stiamo svolgendo da diversi anni. Quest’anno è stata costruita una squadra importante in Primavera che ha ottenuto grandi risultati. Noi auspichiamo che il prossimo anno qualche ragazzo possa aggregarsi in prima squadra, proprio come ha fatto Gonzalez in questa stagione. Lavoriamo per accogliere questi ragazzi che arrivano da altri continenti, per farli integrare all’interno del nostro percorso tecnico, ma il più grande traguardo sarebbe proprio quello di vedere approdare più di qualche giocatore della Primavera in prima squadra».
Dal punto di vista emotivo, com’è respirare l’aria di una salvezza raggiunta, vivere la città in festa? Quanto ha sentito la febbre giallorossa?
«La si sente sempre, la si percepisce giorno dopo giorno. È una cosa straordinaria perché la gente qui vive di calcio. Dopo tanti sacrifici fatti da questa società e dopo il duro lavoro svolto da parte di tutto lo staff, devo dire che è stata una festa assolutamente meritata».
Sarà difficile trattenere i gioiellini del Lecce durante il mercato estivo?
«Questa è una domanda che andrebbe posta al presidente e al direttore Corvino».
Per radicarsi a lungo in Serie A cosa serve?
«Secondo me siamo sulla strada giusta, bisogna solo continuare a lavorare con umiltà, lavorare tanto senza dare mai niente per scontato e continuare a curare i particolari. Noi non siamo una big del campionato con grandi risorse come Milan, Inter o Juventus, ma siamo una piccola realtà. Se saremo bravi a curare i particolari, essendo meticolosi e con grande umiltà, penso che riusciremo a disputare un’altra stagione importante».