GALLIPOLI - Si vede che andava al proprio massimo il piccolo Massimo, che ieri mattina non ha voluto saperne di far giungere sua madre in ospedale. E no. Lui no. Da aspirante membro della combriccola del Blasco, aveva fretta di vedere la luce del sole, di respirare con i suoi piccoli polmoni, di sentire sulla sua tenera pelle il fresco di una mattina marzolina. E così Massimo è nato nell’ambulanza che stava trasportando lui e sua mamma all’ospedale Sacro Cuore di Gallipoli. “Nomina sunt omina”, dicevano i latini e nel caso di Massimo è proprio così. È press’a poco l’alba, un’alba particolarmente chiara – per restare in tema Vasco –, quando i genitori del nascituro, giunti da poco a Casarano dalla Germania, chiamano il 118 per poter raggiungere il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Gallipoli, visto che ormai le contrazioni sono sempre più ravvicinate. Il servizio sanitario di urgenza ed emergenza allerta immediatamente la postazione di Casarano, da dove parte l’ambulanza che, nel giro di pochi minuti, raggiunge l’abitazione della coppia. Il tempo di far salire la giovane 30enne a bordo dell’automezzo e via verso l’ospedale. Peccato che Massimo proprio non ne voglia sapere di aspettare ancora e, a distanza di poche centinaia di metri dal punto di partenza, il piccolo viene alla luce. Fortunatamente, nonostante la sorpresa e l’emozione, l’equipe a bordo dell’ambulanza Casarano 2, composta dalla dottoressa Donatella D’Aprile, dall’infermiere Massimiliano Corsano, dal soccorritore Michele Pisino e dall’autista Manolo Perruccio, si è fatta trovare pronta.
Parto riuscito alla perfezione. Mamma e figlio, entrambi in perfetta salute, sono comunque stati condotti all’ospedale di Gallipoli. Tutto è bene quel che finisce bene. Morale della storia? Vivere la vita al massimo, anche se, ogni tanto, un po’ di pazienza non guasterebbe.