Tricase (Lecce) - «Quello che noi vogliamo far capire ad associazioni di genitori, presidi, o agli stessi politici che minacciano di impugnare l’ordinanza regionale del governatore Emiliano davanti al Tar, perché pretendono che tutti i ragazzi rientrino a scuola in presenza, che ci sono tante famiglie fragili per cui questo non è possibile». Massimo Marra è il presidente nazionale dell’Associazione nazionale Cidp e ieri hanno realizzato una lettera manifesto in cui ringraziano Emiliano per aver dato la possibilità di scegliere se mandare i figli a scuola.
«Quello che il presidente ci ha concesso è una possibilità di scelta che può salvarci e che altre regioni non hanno avuto il buon senso o la sensibilità di riconoscere – spiega Marra -. In Puglia ci sono oltre 20mila malati con patologie rare che assumono farmaci biologici o immunosoppressori e che correrebbero gravissimi rischi a contrarre il Covid. La libertà di scegliere se mandare i figli a scuola ci mette a riparo e viene incontro alle personali fragilità di queste famiglie. Così come chi ha questi problemi non dice: “state tutti a casa”. Così noi pretendiamo che altri non impongano: “venite tutti in classe”».
La lettera manifesto ben sottolinea il dolore a cui queste famiglie sono soggette. «In una campagna vaccinale che va a rilento - scrivono - anche per le categorie fragili, per i malati rari e per i nostri anziani, tutti viviamo con il terrore di portare il virus a casa. La scelta di non mandare i figli a scuola non è fatta a cuor leggero, ma siamo consapevoli che ciò significa tagliare le gambe al virus per entrare nelle nostre case. E i nostri figli sono fortemente motivati nella didattica a distanza, nel seguire le lezioni e fare i compiti. Allo stesso modo osserviamo il grande impegno degli insegnanti».
«Questa opportunità che l’ordinanza regionale ci ha dato ci viene invidiata da tanti nostri associati in altre regioni dove non c’è questa possibilità – sottolinea Marra -. Infatti stiamo pensando ad una campagna nazionale di sensibilizzazione, per cercare di far capire che il nostro non è un capriccio. Capisco le necessità di famiglie con tutti i componenti in buona salute, o che hanno ville e spazi dove eventualmente poter gestire un eventuale positivo, ma per noi che abbiamo patologie e con i figli che dormono in una stanza insieme e accanto alla nostra di genitori, magari con un solo bagno, un contagio sarebbe un problema. Purtroppo non siamo vaccinati. Noi fragili non lo siamo, quindi non abbiamo neanche quel minimo di copertura».

Appello dal Salento dell'associazione Cidp
Martedì 27 Aprile 2021, 10:25