In città quest’anno, da gennaio ad agosto, sono cresciuti i turisti e anche la loro permanenza nelle strutture ricettive salentine. Presenze e arrivi lievitano. Il primo indicatore si riferisce al numero di clienti unici che soggiornano in una struttura ricettiva, mentre le presenze sono il numero totale di notti trascorse dai clienti in quella struttura. In sintesi, gli “arrivi” contano le persone che sono venute in città e le presenze contano le notti trascorse nelle varie strutture ricettive leccesi: su tutt’e due i fronti si registra una crescita. Lecce cresce rispetto al 2024, quando il totale degli arrivi era 252.491 e le presenze 671.850: nei mesi che vanno da gennaio ad agosto del 2025 i turisti a Lecce sono saliti fino a 281.665 e anche le notti trascorse sono lievitate (755.299 totali). Una crescita che ha riguardato le principali mete balneari salentine: Gallipoli, Otranto, Ugento, Porto Cesareo, Melendugno, Nardò, Castrignano del Capo, Salve, Santa Cesarea Terme (che ha addirittura raddoppiato gli arrivi), Vernole, Tricase e Morciano di Leuca.
Nel 2025, secondo i dati Istat, la provincia di Lecce si è classificata seconda per arrivi (parliamo sempre dei primi 8 mesi dell’anno), con 1.342.667 visitatori (1.208.509 nel 2014), dietro a Bari, che ne ha registrati 1.533.249 (nel 2014 per il capoluogo pugliese sono stati 1.318.804), ma prima per le presenze (6.043.057 nel 2025, contro 5.496.686 del 2024), lasciandosi alle spalle Foggia (3.929.083) e Bari (3.563.816). La curva va in su soprattutto grazie al turismo straniero, che cresce di più rispetto a quello interno. Lecce, in particolare, registra un incremento di arrivi esteri in continua crescita, secondo i dati elaborati da Confcommercio Puglia e prodotti dall’Osservatorio Turismo della Regione.
Questi numeri sono stati comunicati nel corso della Commissione attività produttive convocata ieri mattina a Palazzo Carafa dal presidente Bronek Pankiewicz. I due ospiti, Graziana Giannetta, componente del Consiglio nazionale e vicepresidente provinciale leccese di Federalberghi, e il vicedirettore di Confcommercio Lecce, Gianfranco Colella, hanno consegnato i dati oggettivi ai consiglieri presenti per confutare tutte le previsioni pessimistiche ascoltate nei mesi scorsi.
«Basta con le narrazioni negative del turismo salentino – ha affermato Giannetta – Le presenze sono aumentate dal 9% dell’anno scorso all’11% di quest’anno e dobbiamo ancora conteggiare i mesi di settembre, ottobre e novembre, quando si registrano tante presenze straniere. Le criticità ci sono: infrastrutture, collegamento con l’aeroporto, i trasferimenti che non ci sono. E su questo stiamo lavorando. Ma è necessario, prima di fare i catastrofisti e di parlare di decrescita, che si guardino i numeri, che ci hanno dato ragione. Abbiamo tante forme di turismo: Lecce e i borghi stanno ottenendo buoni risultati e abbiamo lavorato molto bene». La responsabile di Federalberghi, però, punta il dito sul «baricentrismo, che penalizza il Salento sul piano dei voli e dei collegamenti»: «Bisogna “allungare” da Bari in giù - ha affermato la vicepresidente provinciale di Federalberghi – Dobbiamo essere capaci di raggiungere più velocemente e più agevolmente Leuca».