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Lauree fasulle e truffe: ex vicesindaco di Gallipoli nei guai

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Lauree fasulle e truffe: ex vicesindaco di Gallipoli nei guai

L'Università Popolare fondata ad Arezzo dispensava titoli privi di valore perché non riconosciuta dal Ministero

Domenica 10 Novembre 2019, 10:04

10:23

La sua Università Popolare rilasciava titoli senza valore giuridico. È questa l’accusa per Giuseppe Sabato, 83 anni, noto per essere stato assessore e vicesindaco di Gallipoli negli anni Novanta. Nelle scorse settimane il «rettore» è finito sotto la lente della guardia di finanza ed è stato denunciato per truffa e usurpazione di funzioni pubbliche.
Al centro delle indagini delle Fiamme gialle è finita l’Università Popolare di Arezzo, il cui rettore, come si legge sul sito web, è proprio l’83enne gallipolino, meglio conosciuto nella sua città come Pippi Sabato, già fondatore, nel 1968, della radio libera «Radio Azzurra Gallipoli», di un giornale e promotore di un Premio all’epoca conociuto. L’istituto di formazione ha all’attivo il corso triennale per l’attività di naturopata, ma anche quello di alta formazione in Nutrizione e probiotica e quello di alta formazione di Sostegno allo sviluppo integrativo e funzionale del cervello. D’altronde, proprio in Naturopatia è specializzato Sabato, così come si legge nel curriculum pubblicato sul sito dell’Università. Peccato, però, che secondo la guardia di finanza la struttura non era riconosciuta dal ministero dell’Istruzione e nemmeno dalla Regione come ente formativo. Pertanto, non avrebbe potuto esercitare l’attività, nonostante operasse ad Arezzo dal 2004, dopo la fusione tra la «Libera Università Città di Roma» e l’«Università Guittone» di Arezzo.

Le indagini - come riferisce il quotidiano «La Nazione» - sono iniziate nei mesi scorsi, con la denuncia di un naturopata della Valdichiana per esercizio abusivo della professione. L’uomo si è difeso presentando il documento rilasciatogli dell’Università Popolare, sul quale c’era una marca da bollo annullata con il timbro della Grande loggia massonica. Da lì sono partiti i controlli più approfonditi sull’ente di formazione, sfociati poi nell’operazione «Cartapesta» e nella denuncia del gallipolino Sabato per truffa e usurpazione di funzioni pubbliche.

Sul sito dell’Università sono presentati dettagli e costi di ogni singolo corso. Per iscriversi, gli studenti pagano 2.000 euro all’anno. Tuttavia da qualche settimana, cioè da quando è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini, come riporta ancora il quotidiano «La Nazione», non si parla più di «laurea», ma di «attestato». Negli anni passati, però, l’Università ha rilasciato anche una laurea honoris causa a una principessa araba, con tanto di cerimonia e alla presenza delle istituzioni. Gli studenti che avrebbero frequentato l’Università sono un centinaio. Molti di loro hanno sporto denuncia quando hanno scoperto di non avere acquisito il titolo di «dottore».

Nel corso delle indagini sono stati eseguiti anche accertamenti bancari e perquisizioni. E la Finanza sta indagando pure su una presunta evasione di ricavi per oltre 300mila euro. Ma questo è un altro filone rispetto a quello principale.

(foto Barbulescu)

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