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L'arcivescovo di Lecce Seccia con la Gazzetta: «Chi può intervenga»

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

il vescovo Michele Seccia

Vescovo Michele Seccia

«Non si spenga la voce della nostra comunità»

Lunedì 21 Gennaio 2019, 10:42

LECCE - «Perchè la nostra Gazzetta del Mezzogiorno continui a svolgere la sua nobile funzione di informare la nostra comunità, come ha fatto per oltre 131 anni. Che non manchi l’impegno di chi può e deve promuovere questa voce della comunità». È la dedica-appello scritta e autografata da monsignor Michele Seccia su una sua gigantografia donata, ieri, ai giornalisti della redazione di Lecce che hanno partecipato alla celebrazione della festività di San Francesco di Sales, patrono della categoria, nella chiesa madre di Merine. Il cartoncino è stato firmato anche da tutti i giornalisti presenti, un simbolo di un grande abbraccio. «Sua Eccellenza monsignor Seccia e tutti i giornalisti presenti sono vicini alla Gazzetta del Mezzogiorno e ai suoi dipendenti» è l’incipit della dedica.

Da subito, nei mesi scorsi, l’arcivescovo ha dimostrato vicinanza ai lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno impegnati in una vertenza molto difficile e complessa, dopo la confisca della Edisud spa disposta dal Tribunale di Catania nell’ambito di un procedimento della Procura siciliana, il 24 settembre scorso. Un provvedimento che ha amplificato le difficoltà di una situazione finanziaria ed economica già difficile.
Enti pubblici, istituzioni, soggetti privati e tanti, tantissimi cittadini hanno espresso vicinanza e solidarietà ai lavoratori, e continuano a farlo.

Monsignor Seccia aveva voluto portare personalmente gli auguri ed un messaggio di speranza alla redazione di Lecce, alla vigilia di Natale. E ieri ha rinnovato il richiamo ad un impegno per risollevare le sorti della testata a «chi può e deve promuovere questa voce della comunità». Un sollecito molto partecipato, da parte della massima espressione della Curia, e soprattutto inedito, perchè racchiude, oltre alla vicinanza spirituale, anche un invito alla concretezza, rivolto al bene delle famiglie e del territorio. 

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