LECCE - Il dipartimento regionale della Salute prevede 4 mila assunzioni su scala regionale: tempo un anno e la rete dell’emergenza-urgenza così come l’abbiamo conosciuta non esisterà più. La gestione diretta del 118 da parte delle singole Asl lascerà il posto ad un’unica azienda regionale, deputata alla centralizzazione del servizio.
L’obiettivo di questa rivoluzione? Lo ha chiarito il capo dipartimento Giancarlo Ruscitti, intervenuto alla tavola rotonda tematica organizzata dalla Cgil nel Polo oncologico dell’ospedale “Vito Fazzi”: mettere ordine nella rete ospedaliera di gestione delle acuzie, concentrando competenze, professionalità e tecnologie in 5 hub pugliesi, ovvero 5 ospedali di 1° livello.
«Il servizio dev’essere messo in ordine perché è troppo frammentato sul territorio – ha chiosato Ruscitti – e fa affidamento su una platea di lavoratori estremamente eterogenea: volontari di associazioni, dipendenti diretti della Asl e medici convenzionati».
La creazione di un’agenzia regionale servirà proprio a livellare queste differenze: «Ipotizziamo di arrivare a 4 mila assunzioni e di essere operativi entro nel 2020: i lavoratori saranno assunti tramite concorso pubblico e garantiremo una formazione professionale omogenea e continua», ha confermato lui.
L’idea della Regione Puglia è vista di buon occhio anche in via Miglietta a Lecce, laddove la direzione generale rischia sì di perdere la “sovranità” sul 118 locale, ma per validi motivi. Ovvero, «determinare un salto di qualità nell’assistenza agli utenti», ha spiegato il direttore generale Ottavio Narracci. L’unica riserva rimane sull’ipotetico percorso di centralizzazione anche della Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza: secondo Narracci in questo caso «è meglio andarci cauti».
Il percorso di centralizzazione della rete dell’emergenza-urgenza sarà comunque concertato con i sindacati. Ed in questo solco si inserisce l’attività di proposta e vigilanza della Funzione Pubblica Cgil Lecce. «Intendiamo capire qualcosa di più del nuovo modello organizzativo – ha puntualizzato il segretario Floriano Polimeno - e confidiamo nel fatto che la Regione Puglia riuscirà a mettere ordine nella rete per assicurare uniformità al servizio. Il progetto di stabilizzazione è ambizioso perché conta 5 mila unità su scala regionale; guarderemo con attenzione al percorso che vorrà intraprendere la Regione nelle assunzioni».