Domenica 28 Dicembre 2025 | 07:58

Le feste dei predoni del rame: spogliate le lapidi del cimitero di Mola di Bari

Le feste dei predoni del rame: spogliate le lapidi del cimitero di Mola di Bari

 
ANTONIO GALIZIA

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ANTONIO GALIZIA

Le feste dei predoni del rame: spogliate le lapidi del cimitero di Mola di Bari

Nella notte di Santo Stefano i ladri portano via i portafiori

Domenica 28 Dicembre 2025, 06:00

I ladri di rame non risparmiano neppure i cimiteri, da tempo nel mirino dei cacciatori di metalli. Avrebbero agito nella notte tra il giorno di Santo Stefano e ieri 27 dicembre. A scoprire il furto sono stati gli addetti ai servizi cimiteriali: arrivati alle 8 nel campo santo, hanno notato che da diverse lapidi erano spariti i vasi. I settori colpiti sono quelli dell’area cimiteriale nuova, nella quale gli ignoti si sono introdotti dopo aver forzato il lucchetto che bloccava la cancellata.

Dopo aver divelto i portafiori, i malviventi hanno abbandonato i fiori e i contenitori d’acqua in plastica, portando via decine di vasi in bronzo, ottone e rame rossa, metalli pregiati a quanto pare molto richiesti sul mercato nero.

Gli addetti hanno prontamente segnalato il furto alle forze dell’ordine. Del fatto sono stati informati anche il delegato ai servizi cimiteriali Giuseppe Calabrese e il sindaco Giuseppe Colonna che hanno rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta del Mezzogiorno: «Nella notte qualcuno ha forzato l’ingresso del cimitero comunale – ha confermato il primo cittadino - per rubare numerosi portafiori in bronzo e rame. Un’azione che non richiede grandi parole, ma solo un minimo di lucidità per capirne l’assurdità. Un quadro che appare ancora più preoccupante perché, dalle informazioni che stanno sopraggiungendo, l’episodio sembrerebbe non isolato ma parte di una serie di furti analoghi avvenuti anche in altri comuni. Questo dice tutto sul livello di disperazione e di totale assenza di scrupoli di chi ha agito». «Provo indignazione e amarezza - aggiunge il delegato si servizi cimiteriali Calabrese – al pari dei tanti cittadini vittime di questo furto, un attacco al rispetto dei defunti e del luogo sacri per il quale, evidentemente, sarà necessario potenziare il sistema di sicurezza. Incredibile a dirsi per un luogo sacro, ma tant’è». Sulla scorreria della banda del rame, indagano le forze dell’ordine, al lavoro per identificare i responsabili. Restano da chiarire tempi e modalità della razzia.

Il Comune e le forze dell’ordine invitano chi avesse notato movimenti sospetti, a segnalarli. Il ripetersi dei furti conferma l’interesse per un metallo facile da rivendere e ancora molto richiesto. Prima nel mirino finivano le grondaie di rame, le linee elettriche della ferrovia, le elettropompe dei pozzi artesiani. Ora anche gli arredi funebri. Evidentemente ci sono solidi canali di riciclaggio.

La febbre da «oro rosso» continua a salire in virtù del fatto che il metallo ha ormai un mercato non solo italiano ma internazionale. La maggior parte delle esportazioni di metalli rubati in Italia riguarda i Paesi dell’Est fino all’Estremo Oriente.

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