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Corato, l’aereo caduto e i 27 morti del 1972

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

La macchina del tempo 31 ottobre 2022

Il presidente Leone nella nuova sede «Gazzetta»

Lunedì 31 Ottobre 2022, 14:34

Èil 31 ottobre 1972. Su La Gazzetta del Mezzogiorno la cronaca di un gravissimo incidente aereo avvenuto nei cieli pugliesi. «Un Fokker 27 dell’ATI in servizio sulla linea Napoli-Bari-Brindisi è precipitato ieri sera, per cause ancora da accertare, nel territorio di Corato: 27 i morti, 22 passeggeri e 5 componenti dell’equipaggio. Cosa sia accaduto non si sa ancora nemmeno approssimativamente. Mentre scriviamo giungono sempre nuovi particolari. Un miracolo ha salvato, a quanto pare, un’intera famiglia di contadini che risiedono in una masseria sulla quale l’aereo s’è schiantato, dopo aver perduto un’ala contro un albero. Sarebbero stati uccisi tutti gli animali della masseria, mentre sono rimasti illesi i componenti della famiglia che, in quel momento, stavano cenando. Sono stati proprio i contadini della masseria a correre a Corato per avvertire, ancora sotto choc, i carabinieri».

Il Ministero dei Trasporti e dell’Aviazione Civile nomina subito una commissione d’inchiesta che ​​si chiuderà attribuendo il disastro ad un errore di valutazione da parte dei piloti.

Cinquant’anni dopo, in realtà, restano ancora molti dubbi in merito alla dinamica dell’incidente: oggi, nel cuore dell’Alta Murgia, tra Corato e Poggiorsini, una lapide ricorda i nomi delle 27 vittime. Sullo stesso numero della Gazzetta compaiono le foto della visita del presidente della Repubblica Giovanni Leone alla nuova sede barese del quotidiano, in via Scipione l’Africano.

Dopo quasi cinquant’anni, infatti, i cronisti hanno lasciato lo storico palazzo di piazza Roma – oggi piazza Moro – costruito dall’architetto Saverio Dioguardi. In quella stessa giornata, il Capo dello Stato ha inaugurato anche i nuovi edifici delle Facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria e ha persino presenziato ad una riunione del Consiglio comunale di Bari. Leone, si legge sulla Gazzetta, ha esaltato la funzione del giornalismo quale insostituibile stimolo al progresso civile e sociale del Paese: è stato Leonardo Azzarita, presidente del Cda ed ex direttore del giornale, a rivolgere al Presidente l’indirizzo di saluto. In quell’occasione Leone ha consegnato le medaglie d’oro di fedeltà al lavoro ai componenti della famiglia della Gazzetta con oltre 25 anni di servizio, a partire dal direttore Oronzo Valentini (giornalista da 31 anni).

Dopo i saluti con i redattori, Leone ha incontrato il consiglio di fabbrica nell’area tipografica e, infine, gli altri dipendenti con le loro famiglie, insieme a molte autorità, nel salone delle rotative.

Sulle pagine del quotidiano sono impressi i ricordi di una giornata storica, per la Gazzetta e per la città intera.

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