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L’Italia accoglie le truppe alleate

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

L'Italia accoglie gli alleati

I primi reparti sono già sulle coste pugliesi

Lunedì 26 Settembre 2022, 13:50

«L’Italia accoglie e saluta con cuore fraterno i suoi potenti amici e liberatori Inglesi e Americani» si legge in prima pagina su «La Gazzetta del Mezzogiorno» del 26 settembre 1943. «L’irresistibile valore dell’VIII Armata e della V Armata spezza le disperate resistenze tedesche». Sono trascorsi quasi venti giorni dall’annuncio dell’armistizio siglato dall’Italia con gli Anglo-americani dopo più di tre anni di guerra: poche ore dopo la diffusione della notizia via radio, i primi reparti degli Alleati già sono sbarcati sulle coste pugliesi, mentre l’esercito tedesco comincia la sua violenta ritirata verso nord.

«Nell’Italia meridionale i tedeschi devono far fronte ad una opposizione sempre crescente dietro le loro linee. A Napoli i tedeschi vengono presi a sassate dagli italiani, mentre quelli che posseggono armi da fuoco sparano dalle finestre» si legge sulla «Gazzetta». «L’VIII Armata, dopo avere occupato Matera ed Altamura, procede oltre nella sua avanzata rastrellando i residui gruppi di tedeschi abbandonati lungo il cammino dalle forze nemiche in ritirata. Con gli altri successi ottenuti nella medesima zona, il fronte anglo-americano nell’Italia meridionale va rettificandosi e migliorando. L’VIII Armata avanza ora verso il nord lungo la costa adriatica incontrando lieve opposizione ed è giunta oggi nei pressi di Molfetta».

Sulla «Gazzetta» ricompare il palinsesto dei programmi radiofonici: gli impianti della sede Eiar di Bari sono stati strenuamente difesi il 9 settembre 1943 dalla devastazione dell’esercito tedesco. Il giorno dopo gli antifascisti Michele Cifarelli, Giuseppe Bartolo, Michele D’Erasmo, Beniamino D’Amato, con il sostegno dell’ex direttore Damascelli e dei tecnici, sono riusciti a mandare in onda i primi notiziari dalla storica sede di via Putignani 247. Rinasce, così, Radio Bari. Partono subito programmi di commento politico e di intrattenimento musicale. Con l’arrivo a Bari dei soldati britannici, termina la totale autonomia della radio: l’organismo delegato alla supervisione delle forme di informazione, lo Psychological Warfare Branch, occupa le strutture di Radio Bari. Prosegue, nonostante il controllo degli Alleati e del governo Badoglio, la leggendaria stagione della “prima voce dell’Italia libera”, che darà impulso al processo di riorganizzazione della vita culturale, rieducherà alla libertà d’espressione un’opinione pubblica ormai disorientata dopo vent’anni di dittatura e, con i messaggi di “Italia combatte”, contribuirà persino alla lotta di liberazione nazionale.

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