È un giovane Oronzo Valentini, futuro direttore de «La Gazzetta del Mezzogiorno», a firmare la cronaca della storica visita in Lucania del presidente del Consiglio De Gasperi del luglio 1950. Settantadue anni fa, il cronista ha dettato alla redazione queste parole: «L’acqua, segnacolo e vessillo della rinascita della Lucania, ha guidato il lungo viaggio dell’on. De Gasperi conclusosi questa sera a Matera con un discorso cui ha fatto seguito una vibrante e commovente manifestazione di popolo. Il Presidente del Consiglio ha seguito la via dell’acqua, dell’acqua che la Lucania ha e non ha perché solo le gigantesche opere, cui fra ieri e oggi egli ha dato il via, consentiranno a questa terra antica e inaridita di ricevere il beneficio costante e decisivo dei non pingui fiumi che l’attraversano, un beneficio però che trasformerà l’economia, la vita della Lucania intera e potrà soprattutto fare del Metapontino la valle padana del Mezzogiorno d’Italia».
Urge, però, la questione abitativa: «un altro itinerario si è stabilito, quello che va dalle grotte e dai tuguri di Potenza ai cavernicoli dei Sassi di Matera e che ammoniscono sulla strada lunga che ancora è da percorrere, ma anche quello più confortevole che va dai rioni nuovissimi Santa Maria e Libertà di Potenza alle ancora fresche case del rione Generale Passarelli di Matera». Centinaia di case, scrive Valentini, sono state costruite subito dopo la fine della guerra. «E può sembrare a prima vista un paradosso ma non lo è: proprio qui a Matera, dove la vergogna dei Sassi è pari solo alla loro fama mondiale, crediamo si abbia l’impressione più efficace di quanto in Italia, a pochi anni dalla disfatta e dalla tragedia dell’invasione, si sia già realizzato, ricostruito e addirittura costruito ex-novo». Ciò è evidente, ritiene con eccessivo ottimismo Valentini, «dal contrasto tra i vecchi secolari tuguri trogloditici e le belle linde case edificate per il popolo e quelle in corso di costruzione». Resosi conto della condizione di povertà, miseria e degrado in cui vive la popolazione abitante nei Sassi, De Gasperi ha concluso la visita garantendo ai lucani l’inizio di un’era nuova di lavoro e di realizzazioni: «l’uomo che regge con tanta dirittura e fermezza il Governo della rinata Italia democratica, ha trovato il suo premio, il più gradito e il più semplice, quello che lo ha ripagato di tutte le fatiche. Lo ha trovato nel cartello che un lucano, un contadino, ha tracciato stasera con rozza mano e ha levato alto contro il palco dal quale Gasperi parlava: «De Gasperi, esploratore della Lucania!».
Nei mesi successivi, anche grazie all’intervento del ministro lucano Emilio Colombo, prenderà avvio il lungo e controverso percorso che portò al risanamento dei Sassi di Matera e alla costruzione di nuovi rioni per accogliere la popolazione costretta ad abbandonare le proprie abitazioni.