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Le note del Piave, è rissa a Taranto

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

Le note del Piave, è rissa a Taranto

Il «Corriere delle Puglie» di un anno fa

Sulla «Gazzetta» del 26 marzo 1922 la scoperta del patrimonio e il litigio degli spettatori al teatro «Genovese» per un «motivetto superato»

Sabato 26 Marzo 2022, 13:55

Il «Corriere delle Puglie» del 26 marzo 1922 si apre con una lunga intervista al Sottosegretario alle Antichità e ai Monumenti. Cento anni fa, dunque, proprio negli stessi giorni in cui anche noi riscopriamo e valorizziamo le peculiarità artistiche del nostro territorio, l’attenzione era puntata verso la cura e la tutela del patrimonio monumentale pugliese. Nel 1922 tra i siti e gli edifici che più necessitano di manutenzione per il precario stato di conservazione, l’on. Giovanni Calò ricorda Castel del Monte, ma anche il Castello di Gioia del Colle, nonostante il restauro del 1908. Per quanto riguarda il castello di Lucera, nulla si può fare, dal momento che la proprietà è dell’Orfanotrofio militare di Napoli. Il comune di Oria ha, invece, ceduto la proprietà del castello ad un monaco, che vi ha istituito a sua volta un orfanotrofio. A Brindisi si è scongiurato il rischio di dover spostare la fontana del Torrese per far spazio ad un monumento ai caduti. Per quanto riguarda le Cattedrali, di lavori urgenti necessitano Conversano, Ruvo, Trani, Bari, Andria: indispensabile - si sottolinea - è la collaborazione degli enti locali.

Ottomila lire sono state destinate al restauro del polittico in legno del secolo XV che si conserva nella Chiesa di S. Maria al Mare nelle isole Tremiti. Da quasi dieci anni, infine, è stato autorizzato il passaggio all’amministrazione dello Stato del Museo Archeologico di Bari, istituito nel 1875 dall’Amministrazione provinciale e ospitato nelle sale al primo piano del palazzo Ateneo. La «regificazione», spiega Calò, comporta il trasferimento della collezione nel Castello svevo. Il progetto, però, non si attuerà e solo negli anni Cinquanta la Provincia affiderà allo Stato la gestione del patrimonio museale, per riassumerla nel 2001 e determinarne, finalmente, lo spostamento nel complesso di Santa Scolastica, nel cuore della città vecchia.

Una clamorosa zuffa nel Teatro Genovese, a Taranto, è scoppiata quando una canzonettista ha iniziato a intonare «La leggenda del Piave», composta nel giugno del 1918, per celebrare la rivincita italiana dopo la terribile disfatta di Caporetto durante la Grande guerra. Un gruppo di spettatori, «gente di mare» si legge sul «Corriere», ha cominciato a protestare definendo ormai superato quel motivetto: un insulto alla Patria per i fascisti presenti e, così, pugni e colpi di rivoltella sono seguiti alla discussione. L’ennesimo caso di violenze per mano di squadristi, che tormenteranno il Paese ancora per lungo tempo.

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